Firmato il 18 gennaio è retroattivamente valido dall'inizio del 2024. La soddisfazione dell'APUSI e dei sindacati.
LUGANO - I sindacati OCST, SIT, VPOD, l’Associazione del personale dei servizi dell’USI (APUSI) e la Direzione dell’Ateneo hanno formalmente sottoscritto lo scorso 18 gennaio la nuova versione del Regolamento organico per il personale amministrativo, bibliotecario, tecnico e ausiliario dell’Università della Svizzera italiana - Contratto collettivo di lavoro. Il rinnovato CCL è entrato in vigore retroattivamente al 1° gennaio 2024.
Le principali modifiche, migliorative rispetto alla versione precedente (risalente al 2019), riguardano: classi e scatti salariali; regole, procedure e tutele in ambito di provvedimenti, disdette e contenzioso; conciliazione lavoro-vita privata attraverso forme di lavoro flessibile; formazione continua; congedi parentali, copertura in caso di malattia e altri benefit.
«Siamo felici e fieri che in un contesto economico generale complesso abbiamo potuto riconoscere il fondamentale lavoro che viene svolto dai servizi dell’USI ponendo migliori condizioni, non solo a livello salariale», osserva la Rettrice dell’USI Luisa Lambertini. «Con il nuovo CCL diventiamo una realtà professionale ancora più attenta alle proprie collaboratrici e collaboratori, accrescendo di riflesso la nostra attrattiva come datore di lavoro», sottolinea la Presidente del Consiglio dell’USI Monica Duca Widmer.
Il Comitato APUSI, Associazione del personale dei servizi accademici dell’USI e degli istituti affiliati, da parte sua, si dice «molto soddisfatto delle migliorie che abbiamo potuto portare a colleghe e colleghi».
Note positive anche dai sindacati: «Questo rinnovo rappresenta un passo importante in un contesto particolare. Grazie al clima costruttivo e alla volontà di trovare soluzioni condivise, si è ottenuto un risultato che ha soddisfatto tutte le parti coinvolte e questo è molto positivo!», rileva Giorgio Fonio, OCST.
«Le parti si sono impegnate nel proporre condizioni di lavoro e salariali di ottimo livello. In un periodo di carenza di manodopera, questo è un segnale importante e responsabile lanciato verso tutta l’economia», evidenzia Mattia Bosco, SIT.
«Leggo il rinnovo contrattuale come il raggiungimento di un bel traguardo che è un punto di partenza e non di arrivo nella promozione del progresso sociale. È solo nel solco del partenariato sociale e nella crescita dei diritti delle lavoratrici ed i lavoratori che si può democraticamente e pacificamente evolvere per rispondere alle sfide future che il mondo del lavoro inevitabilmente ci metterà davanti», commenta Stefano Testa, VPOD.
L’intesa negoziale era stata trovata lo scorso novembre al termine di un biennio di trattative sulla base di dettagliate proposte APUSI. Sono seguite nell’ordine l’approvazione da parte dei soci APUSI, l’approvazione da parte dell’assemblea di tutto il personale amministrativo, bibliotecario, tecnico e ausiliario (entrambe a larghissima maggioranza), la ratifica da parte del Consiglio dell’Università, l’avallo dei sindacati e infine, appunto, la firma tra le parti contraenti: sindacati e APUSI in rappresentanza di collaboratrici e collaboratori, Direzione dell’USI in rappresentanza del datore di lavoro.