Dal pass per i giovani agli spazi per gli indipendenti. Le Linee programmatiche cantonali per i prossimi 4 anni
BELLINZONA - Dal pass culturale per i giovani agli spazi per la cultura indipendente. Passando per le tematiche di inclusione, di pari opportunità, ma soprattutto di sostegno a un'offerta al contempo contemporanea, ma sempre rispettosa del profilo necessario per poter accedere ai crediti cantonali.
Insomma, una chiara politica culturale quale opportunità per garantire un’offerta variegata e di qualità, riconoscendo al contempo la centralità e il valore della cultura e di chi vi opera. Sulla base di questi presupposti, la Consigliera di Stato e direttrice del DECS, Marina Carobbio Guscetti, ha presentato oggi le Linee programmatiche di politica culturale che vanno a delineare «un percorso strategico per i prossimi anni, consolidando e affinando quanto già in atto e portando un’accresciuta attenzione alle esigenze e alle attività di associazioni, operatrici e operatori culturali indipendenti».
Un percorso di ascolto dal basso - Linee programmatiche che scaturiscono da un percorso di ascolto, dialogo e partecipazione avviato dal DECS nell'aprile del 2023 con le operatrici e gli operatori culturali attivi sul territorio ticinese e nella Svizzera italiana, oltre che con la Commissione culturale consultiva (CCC), la Conferenza cantonale della cultura (CCCult) e altri portatori di interesse del settore.
A questi incontri, ha fatto presente Raffaella Castagnola Rossini, direttrice della Divisione della cultura e degli studi universitari, «hanno partecipato oltre 300 persone attive in ambito culturale in Ticino in rappresentanza di numerosi gremi, enti e associazioni». Un dialogo con gli attori del settore che ha consentito di «raccogliere preziose osservazioni, richieste e proposte, facendo emergere direttamente dal territorio sfide, criticità e necessità di adattamento relative alle attuali modalità di sostegno alla cultura, e identificando ulteriori opportunità di sviluppo da cogliere».
«Innovazione ed efficienza» - Sulla base degli spunti raccolti durante la prima fase di ascolto e delle successive riflessioni, che hanno tenuto conto sia di quanto in atto a livello federale, sia delle specificità del Cantone Ticino, si è configurata una visione generale della cultura incentrata sull'adattabilità, che propone iniziative volte a stimolare l'innovazione, rafforzare le collaborazioni e promuovere la sostenibilità e l'impatto sociale delle attività culturali, offrendo più cultura in modo più efficiente. Visione confluita nelle Linee programmatiche e presentata ora al pubblico.
Gli obiettivi identificati per il quadriennio «sono riassumibili in dieci punti, fungono da guida per la politica culturale cantonale e permetteranno tra le altre cose un miglior accesso all'offerta, spazi per la cultura indipendente, e migliori garanzie per un corretto trattamento salariale», ha sottolineato Carobbio. I dieci punti:
Le Linee programmatiche contengono trenta misure di politica culturale che permettono di perseguire gli obiettivi precedentemente esposti.
Tra queste vanno sicuramente menzionate:
Riguardo al tasto dolente della cultura indipendente, Carobbio ha da una parte confermato l'assenza sul territorio di spazi ad hoc, promettendo uno sforzo rinnovato per porre rimedio al problema. «Servirà una mappatura di quanto esiste già sul territorio per poi coordinarsi e mettere a disposizione questi spazi», ha spiegato. «Abbiamo avuto già un incontro con l'associazione idra e vogliamo andare in questa direzione. Gli spazi potranno essere provvisori, pensati quindi per un singolo evento, ma anche più duraturi».
L’affinamento, la pianificazione e l’attuazione delle singole misure, che avverranno progressivamente, potranno essere preceduti da ulteriori incontri con i portatori di interesse, tra cui i Comuni, la CCC, la CCCult e le operatrici e gli operatori culturali attivi sul territorio.
Questa ulteriore fase di scambio sulle singole misure prevede anche il coinvolgimento del Consiglio di Stato, della Commissione formazione e cultura del Gran Consiglio e del Parlamento per quanto riguarda le modifiche della Legge sul sostegno alla cultura necessarie per attuare parte di quanto proposto tenuto conto delle nuove esigenze del settore.
La Consigliera di Stato Carobbio ha concluso affermando: «tutto ciò consentirà di tenere viva e ampliare ulteriormente la riflessione sulla cultura passata, presente e futura del nostro Cantone, permettendo alle istituzioni politiche e culturali, assieme alle operatrici e agli operatori attivi sul territorio, di plasmare e indirizzare congiuntamente la politica culturale del Cantone per i prossimi anni».
Le Linee programmatiche cantonali di politica culturale 2024-2027 sono scaricabili dalla cartella stampa elettronica nel sito www.ti.ch/stampa e sul sito www.ti.ch/decs.