La disavventura di una lettrice. «Non ho fatto nessuna richiesta». La società di telecomunicazioni: «Errore umano, ci scusiamo».
I consigli di ACSI: «Non pagate».
AROGNO - «Non sono riuscita a dire una sola parola: appena ho risposto, mi è stato subito attaccato il telefono in faccia». Però, tanto è bastato a una nostra lettrice di Arogno per ritrovarsi, a sua insaputa, abbonata a una piattaforma. «Era sabato - racconta la signora - vedo comparire sul display del telefono un numero verde e riconosco essere quello di Swisscom, cui io e la mia famiglia siamo clienti da una vita. "Prendo" la telefonata ma, dall’altro capo, l’operatore riattacca subito senza rispondermi».
Abbonata senza volerlo - La vicenda sembra chiusa lì. Ma, a sorpresa, poco dopo, la signora riceve un'email proprio dalla società in cui le si annuncia il cambio della tariffa. Con l’aggiunta, per tre mesi, di Disney+ Standard. «Ovviamente - racconta la donna - contatto il servizio clienti per capire cosa possa essere successo e mi viene confermata la modifica, da me non richiesta, attivata da un dipendente».
La trafila -A quel punto, la cliente si arrabbia e chiede che tutto torni come prima. «L’operatrice al telefono si è scusata, mi ha assicurato che avrebbe cancellato subito l’abbonamento, segnalando il fatto a chi di dovere. Io però ho espresso tutta la mia delusione verso una società a cui ho sempre dato la mia fiducia». Non è però finita. Nella notte, la lettrice riceve un'altra email in cui viene invitata a confermare, di nuovo, il cambiamento del piano, «già attivo da cinque giorni».
Swisscom: «Errore umano, ci scusiamo» -Dopo le opportune verifiche, Swisscom si è «scusata sentitamente» con la lettrice. «In effetti - spiega la società, contattata da Tio/20min - si è trattato di un errore umano che, comunque, non dovrebbe succedere. Il nostro customer care ha contattato nuovamente la signora per assicurarle che non deve preoccuparsi, poiché l’abbonamento non è attivo». L'email ricevuta nella notte è stata inviata dal sistema «a causa di processi automatizzati». Il consiglio, in ogni caso, è di configurare un PIN per i pagamenti. La società ha inviato una lettera alla donna in cui si dichiara dispiaciuta per l’accaduto, annunciando d’aver preso misure correttive nei confronti del proprio collaboratore coinvolto.
ACSI: «Serve il consenso» - Il caso della signora pone l’attenzione su un tema generale e che riguarda molti cittadini: la poca chiarezza sulle procedure, sui costi e sui rinnovi di alcuni abbonamenti, compresi quelli sottoscritti all’”insaputa” dei consumatori. «La situazione descritta dalla lettrice non è legale poiché lei non ha mai fornito un vero consenso. In generale, qualsiasi sottoscrizione fatta senza un reale consenso consapevole del consumatore non va bene», commenta Ivan Campari, redattore de La borsa della spesa, la rivista dell’Associazione consumatrici e consumatori della Svizzera italiana (ACSI).
In questi casi non bisogna pagare - «Nello specifico - continua Campari - il nostro servizio di consulenza Infoconsumi viene contattato da persone che si ritrovano abbonate a servizi senza averne mai fatto esplicita richiesta consapevole, un caso frequente è quello di abbonamenti a siti pornografici». Si tratta di una procedura illegale poiché «non basta aprire un messaggio per abbonarsi. Il nostro consiglio è non pagare perché non arriverà mai un precetto esecutivo».
Fare sempre attenzione - Un altro grande capitolo riguarda i rinnovi automatici: «Bisogna ricordarsi di togliere l’opzione. È sempre necessaria molta attenzione». Molti si ritrovano alcune sottoscrizioni mai richieste dopo periodi di prova magari gratuiti: «In generale, nulla è gratis - aggiunge Campari - bisogna, quindi, farsi sempre una domanda quando ci si trova davanti queste offerte e controllare che non ci siano, in futuro, costi aggiuntivi. Per chi volesse, il servizio Infoconsumi è a disposizione di tutte le socie ed i soci ACSI».