La possibile misura interessa gli interventi ambulatoriali. Ivo Giudicetti, portavoce di santésuisse: «La politica non si tiri indietro».
BELLINZONA - Stop alle fatture esagerate di alcuni medici specialistici. È ora di introdurre forfait che permettano di abbassare i costi della salute. In estrema sintesi è quanto pensa l’associazione mantello santésuisse. Ma è un’idea davvero concretizzabile? Sì, secondo il portavoce Ivo Giudicetti. «E la politica non si tiri indietro».
Santésuisse sta spingendo per introdurre dei forfait per le fatture dei medici specialistici. Perché?
«Le remunerazioni forfettarie ambulatoriali sono trasparenti e comprensibili per i pazienti. Implicano meno burocrazia. Infine, una fatturazione forfettaria riduce i costi perché frena le cure inutili verso i pazienti. Abbiamo la grande occasione di alleggerire il peso dei premi».
Il medico al momento fa affidamento al tarmed. C'è chi dice che i medici guadagnino troppo. Come la pensate?
«Il tarmed è obsoleto. Questo tariffario permette a volte ai medici di fatturare un numero esagerato di ore e quindi di guadagnare di più. Il Parlamento ha chiaramente deciso per legge che i forfait devono essere prioritari».
I vostri forfait sarebbero applicabili a ogni tipo di visita medica?
«I forfait ambulatoriali sono soprattutto indicati per gli interventi specializzati che vengono eseguiti con regolarità. Ad esempio, le operazioni agli occhi, le colonscopie o le radioterapie. L'assistenza di base in medicina generale o psichiatrica può continuare a essere fatturata con una tariffa per la singola prestazione».
Può farci un esempio concreto di applicazione della vostra proposta?
«Con la nuova tariffa forfettaria, l’operazione ambulatoriale della cataratta costerebbe 1’850 franchi invece dei 2’090 franchi odierni (dato medio). Una differenza che a prima vista può sembrare modesta. Tuttavia, con l'invecchiamento della popolazione, questa differenza ha un impatto notevole. Infatti, il numero di questi interventi è in costante aumento».
In futuro dovrebbe essere introdotto il nuovo sistema tariffario tardoc. Il vostro sistema esclude il tardoc?
«No. Siamo favorevoli a una nuova struttura tariffaria medico-ambulatoriale. Ma si deve combinare con il maggior numero possibile di forfait, formando così un sistema tariffario coerente».
Perché non è sufficiente rimpiazzare il tarmed col tardoc?
«Una tariffa per la singola prestazione come il tardoc si giustifica in parte per il settore delle cure di base. Tuttavia, nel caso delle cure specialistiche eseguite di frequente, una tariffa di questo tipo comporta molta burocrazia e cattivi incentivi per la sua complessa applicazione e la sua mancanza di trasparenza. La remunerazione forfettaria è ideale in questi casi».
Col vostro sistema quanto si potrebbe arrivare a risparmiare a livello di costi della salute?
«Non è possibile stimare una cifra. Ma i forfait ambulatoriali possono sicuramente dare una mano concreta nell'abbassare i costi nell'assicurazione obbligatoria delle cure medico-sanitarie».
Ha esortato la politica a non tirarsi indietro. Teme resistenze?
«Da 12 anni conosciamo le remunerazioni forfettarie per le cure stazionarie negli ospedali, i cui costi sono aumentati globalmente di poco fin dalla loro introduzione. Il Parlamento ha quindi deciso di dare priorità all'introduzione di retribuzioni forfettarie nel settore ambulatoriale. Perciò gli ospedali, con la stragrande maggioranza degli assicuratori malattia, hanno sviluppato i forfait ambulatoriali e li hanno sottoposti per approvazione al Consiglio federale. I forfait sono pronti per essere introdotti. Il Consiglio federale è ora chiamato a cogliere questa occasione».