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CANTONE / SVIZZERAIl morbillo torna a far parlar di sé

08.03.24 - 06:30
Nelle prime otto settimane del 2024 abbiamo già superato i casi dell'intero 2023. Ma c'è da preoccuparsi? Ne discutiamo con Giorgio Merlani.
Ti-Press / Deposit
Il morbillo torna a far parlar di sé
Nelle prime otto settimane del 2024 abbiamo già superato i casi dell'intero 2023. Ma c'è da preoccuparsi? Ne discutiamo con Giorgio Merlani.

BELLINZONA - Da qualche mese il morbillo è tornato a far parlare di sé. A metà dicembre, infatti, l'UNICEF aveva lanciato un primo grido d'allarme per la recrudescenza di questa malattia che nei primi undici mesi del 2023 aveva fatto registrare un incremento del 3'266% in Europa e Asia Centrale. E un aumento (con numeri ovviamente più piccoli) si sta verificando anche in Svizzera nel 2024. L'Ufficio federale di Sanità pubblica (UFSP) ha infatti già contabilizzato 46 casi nelle prime otto settimane di quest'anno, ovvero cinque in più rispetto a quelli registrati in tutto il 2023.

UFSPIn otto settimane del 2024 si sono già superati i casi del 2023.

«Epidemia improbabile» - A livello di incidenza - con quella del 2024 che è stata "annualizzata" - il dato di quest'anno è in proiezione il peggiore degli ultimi dieci. E sebbene - come precisato recentemente dall'UFSP - «un'epidemia in Svizzera sia improbabile», abbiamo voluto parlare di questo aumento e della situazione ticinese con il medico cantonale Giorgio Merlani. «Nel 2023 nel nostro cantone è stato segnalato un caso di morbillo, dovuto a un contatto avvenuto all’estero. Fino a oggi, nel 2024 non risultano invece nuove infezioni».

UFSPL'incidenza (annualizzata) del 2024 è la più alta degli ultimi dieci.

Giovanissimi coperti al 94% - Tra i bambini e gli adolescenti elvetici il tasso di vaccinazione contro questa malattia è alta. «Parliamo di una copertura vaccinale del 94% sia a livello svizzero che ticinese», precisa Merlani. «Questa percentuale nel nostro Paese è rimasta stabile. E questo benché alcune indagini dell'Organizzazione mondiale della sanità abbiano identificato in svariati Paesi un calo a seguito della pandemia COVID-19».

Focolai possibili - Secondo i criteri dello stesso OMS, in Svizzera la diffusione endemica del morbillo è considerata arrestata. «Tuttavia - precisa Merlani - si registrano ancora casi sporadici, spesso importati, con catene di trasmissione brevi. In questi casi parliamo di focolaio. Come quello riscontrato presso la scuola alberghiera di Losanna, da dove provengono la maggior parte dei casi segnalati nel 2024».

La copertura vaccinale è la chiave - La popolazione più giovane, come dimostra il tasso di vaccinazione, è da considerarsi ben protetta contro la malattia. Ma non ci si può cullare sugli allori. «Mantenere questo traguardo per evitare che il morbillo possa riapparire è fondamentale», avverte Merlani. «Analizzando i casi degli ultimi anni in Svizzera - continua il medico cantonale - si nota che la maggior parte dei contagi riguarda persone adulte con una copertura vaccinale assente o incompleta (una dose invece di due)». Merlani, poi, invita tutte le persone nate dopo il 1963 a controllare il proprio libretto vaccinale e nel caso di aggiornarlo. «Un tasso di vaccinazione più elevato della popolazione protegge tutti gli individui, compresi quelli più vulnerabili che per motivi medici non possono essere vaccinati».

Contagioso e pericoloso - Una protezione, quella fornita dalle due dosi di vaccino, che è fondamentale perché è l'unica arma a disposizione per proteggersi dalle complicazioni di una malattia che può provocare danni importanti. «Il morbillo è un infezione virale altamente contagiosa che indebolisce il sistema immunitario, rendendo il malato più suscettibile a ulteriori infezioni batteriche come la polmonite o l'otite media», fa presente il medico cantonale. «In circa un caso su mille può pure causare un'encefalite (infiammazione cerebrale, ndr) con danni gravi e permanenti. I decessi, nei Paesi industrializzati, sono invece rari, da uno a tre su diecimila casi».

I sintomi - Il periodo di incubazione del morbillo varia da 7 a 18 giorni, con una media di circa 2 settimane. Il virus entra nel corpo attraverso le mucose delle vie respiratorie o le congiuntive e inizia a replicarsi localmente. Durante questa fase di incubazione, la persona infetta non presenta sintomi. Il morbillo di solito si manifesta in due fasi. La prima fase, chiamata fase prodromica, inizia da 7 a 18 giorni dopo l'infezione ed è caratterizzata da febbre, stanchezza, dolori addominali, raffreddore, congiuntivite, mal di gola e tosse. Dopo 2-4 giorni dall'inizio dei sintomi, si verifica un nuovo picco febbrile con peggioramento dei sintomi e la comparsa di un'eruzione cutanea. L'eruzione compare inizialmente sul viso, per poi coinvolgere collo, tronco ed estremità, mentre mani e piedi spesso restano indenni. La persona infetta può trasmettere il virus da 4 giorni prima fino a 4 giorni dopo l'inizio dell'eruzione cutanea. Circa 48 ore dopo l'inizio dell'eruzione cutanea, i sintomi tendono a migliorare. L'eruzione cutanea scompare dopo circa 7 giorni.



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