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Torna il ragazzo con una casa da 25 chili sulla schiena Rispunta in Ticino il giramondo Patryk Rozyoki. Lui e il suo zaino sono inseparabili. E a volte lo ferma la polizia incuriosita. Il video
BELLINZONA - Qualcuno se lo ricorderà. Era già stato intervistato da tio.ch quattro anni fa. Prima dell'esplosione della pandemia. Prima del riaccendersi della guerra in Europa. Prima dello scoppio di tanti problemi internazionali. Tutto è cambiato, ma Patryk Rozyoki è rimasto uguale. Un simpatico giramondo nato in Polonia 26 anni fa. Recentemente è tornato in Ticino, a Bellinzona, per salutare alcuni amici. E si è raccontato.
«Ogni tanto mi ferma la polizia» – Nel video di tio.ch vedrete una parte del "nuovo" Patryk. Qui cerchiamo di raccontarvi il resto. Partiamo dal suo zaino. La sua casa ambulante praticamente. «Pesa circa 25 chili e contiene tutto il necessario. Compreso un sacco a pelo per dormire. Ogni tanto la polizia mi ferma e mi chiede cosa faccio con un sacco del genere sulle spalle. Quando racconto del mio peregrinare non riescono a crederci. Io e il mio zaino siamo una cosa sola. Sono come una tartaruga col suo guscio».
«Donne affascinate» – Da una tasca dello zaino spunta anche un profumo. «Sapete, ogni tanto si incontra qualche ragazza a cui piace dialogare con un avventuriero come me. Alcune donne sono affascinate dal mio modo di essere. Nascono anche belle amicizie. Una volta ho avuto una relazione con una rumena. Voleva partire con me. Ma alla fine ha rinunciato. Non è facile fare la mia scelta».
Un senso diverso alla vita – La fatidica scelta Patryk l'ha fatta a 18 anni. Anche per dimenticare un'infanzia e un'adolescenza molto difficili. Trascorse tra collegi e una famiglia piena di difficoltà. «Ho deciso di lasciarmi alle spalle quelle situazioni complicate. Volevo che contasse solo il presente. Avevo il desiderio di dare un senso positivo alla mia esistenza. E l'avrei fatto attraverso la conoscenza. A ispirarmi fu un salesiano che aveva viaggiato parecchio. Sarebbe stato lui il mio esempio».
Come guadagnare? – Patryk da allora ha girato in lungo e in largo. Una cinquantina le nazioni visitate e molte, moltissime esperienze da raccontare. «Ogni tanto mi devo anche fermare per guadagnare qualcosa ovviamente. Ho lavorato nell'agricoltura e nella ristorazione. In quei momenti hai l'occasione di vivere i luoghi che visiti con un approccio diverso. Capisci davvero come vive e come pensa la gente del posto in cui sei, e quali problematiche ci sono».
Autostop – Il 26enne polacco, che parla ben otto lingue, si sposta soprattutto in autostop. Una modalità in disuso e da molti vista con pregiudizio. «In realtà io la vivo come un'esperienza che mi può rafforzare. L'autostop è un "imprevisto" unico. Non sai mai chi incontri. Questo modo di accettare e vivere l'incognita mi è utile anche nella quotidianità».
«Libertà» – Incontriamo Patryk dopo che ha passato una notte in tenda da qualche parte, sulle colline del Bellinzonese. Ha dormito all'aperto. «Mi fa sentire libero». In Ticino il 26enne polacco è arrivato dopo una tappa in Liechtenstein. «Una piccola nazione che mi è piaciuta tantissimo». Il suo nuovo viaggio proseguirà verso l'Italia, il Montenegro e infine la Turchia.
Il sogno: aiutare la sorella – «Negli anni della pandemia – ricorda – ho scoperto le Canarie. E lì mi sono fermato per un certo periodo di tempo. Penso che è il luogo in cui tornerò a vivere quando avrò esaurito le mie idee da giramondo. Ho anche un progetto proprio alle Canarie. Vorrei acquistare un piccolo pezzo di terreno e costruire una casetta per la mia sorella più giovane. In modo che abbia un futuro anche lei. Attualmente ha 14 anni e vive in un collegio in Polonia. Nonostante la mia esperienza personale, trovo che la famiglia sia tutto».
