In Svizzera le associazioni di categoria stimano perdite per milioni di franchi. In Ticino il problema esiste soprattutto in autostrada
LUGANO - Un pieno di benzina a costo zero. È il piano di quegli automobilisti che entrano in una stazione di servizio decisi a non tirare fuori neanche mezzo franco per fare rifornimento di carburante alla propria auto. In Svizzera le associazioni di categoria stimano perdite per svariati milioni di franchi nelle casse dei benzinai.
In Ticino il fenomeno è presente, soprattutto in autostrada, come conferma Matteo Centonze, Ceo di Ecsa Group. «Il problema di recuperare le somme diventa più difficile quando si tratta di veicoli stranieri - ci dice - e non sempre ci si riesce. Si deve procedere con una denuncia e poi recuperare il denaro dall'assicurazione». Di fenomeno «purtroppo molto diffuso anche alle nostre latitudini» parla anche Carlo Rampinini, dirigente di Piccadilly. «Purtroppo c'è anche in Ticino» ripete.
Se dalle pompe di benzina presenti in autostrada si passa a quelle lungo le strade cantonali, la narrazione può forse cambiare un po' e la casistica dei furbetti del pieno assumere dimensioni un po' più contenute, stando a come ce ne parla Pietro Lurati, Responsabile marketing e comunicazione di EuroService.
«Nelle nostre stazioni registriamo quattro/cinque casi all'anno - racconta - anche perché il nostro personale ha una certa esperienza e un occhio vigile. Il cliente che vuole furbescamente fare rifornimento e non pagare lo fa magari quando percepisce che ha davanti a sè degli avventizi, alle prime armi e ovviamente con un occhio meno vigile. Ma fortunatamente il nostro personale è molto attento riducendo di molto certi tentativi».
A chi risale in macchina dopo avere fatto il pieno e senza passare alla cassa, ci pensano poi le telecamere che quindi il più delle volte vanificano la "bravata". «Avendo le stazioni di rifornimento vicino alla dogana avvertiamo ovviamente anche la polizia - spiega Lurati - ma il sistema di videosorveglianza ci consente di risalire all'inadempiente». Anche Lurati fa presente che con i veicoli stranieri non sempre è facile rientrare dal dovuto. «È capitato anche che abbiamo lasciato stare, ma di solito i soldi rientrano» confessa.
Ma quali sono le giustificazioni più ricorrenti che adducono coloro che poi vengono rintracciati? «Beh, guardi, noi con molto garbo poniamo la questione nei termini della dimenticanza e contattiamo il cliente dicendo lui "guardi, inavvertitamente si è probabilmente dimenticato di pagare e quando vuole passi pure a saldare"».
Con i clienti più restii a chiudere il caso, «l'ipotesi di una denuncia li fa rientrare dalle loro intenzioni e alla fine decidono di pagare. Poi magari ci sono quei due casi che pur avendoti promesso che sarebbero passati a pagare alla fine non si fanno più vedere, ma di solito da quei 400/500 franchi di ammanco si riesce sempre in qualche modo a rientrare».