Circa 200 ragazzi, perlopiù dei licei ticinesi, hanno sfilato questo venerdì pomeriggio a Bellinzona allo slogan di «Tornateci voi a scuola»
BELLINZONA - Lo Sciopero per il Clima del venerdì, il movimento reso celeberrimo dalla svedese Greta Thunberg, ritorna nelle piazze ticinesi al grido di «Tornateci voi a scuola».
Un drappello di giovani si è riunito nel pomeriggio nel piazzale della stazione di Bellinzona, per poi sfilare in corteo lungo Largo Elvezia per giungere all'imbrunire in Piazza del Governo.
A partecipare «circa duecento ragazzi, perlopiù dei licei cantonali, un paio di universitari e qualche adulto», ci spiega l'attivista Larissa Bison, «ci organizziamo su WhatsApp e coordiniamo così le manifestazioni».
«Perché oggi? Perché proprio questo 15 marzo cade il quinto anniversario della prima manifestazione internazionale che avevamo fatto a Bellinzona e Lugano. Nel 2019 mi trovavo in piazza a protestare e adesso sono di nuovo qui anche perché in questo lasso di tempo le cose sono cambiate troppo poco».
Per questo la richiesta al Governo affinché faccia formazione sulla crisi climatica, ma non agli altri: «Se per loro la situazione non è grave e non merita di essere trattata allora è giusto che studino, si informino, facciano formazione. Continuano a dirci “tornate a scuola” ma la verità è che ci dovrebbero andare loro e tutte quelle persone - già adulte e magari anche istruite - che non credono che ci troviamo nel bel mezzo di un'emergenza. Intendiamoci, sappiamo bene che il mondo non finirà domani ma le condizioni di vita di tutti noi peggioreranno drasticamente. Io ho 20 anni e vorrei avere una vita decente davanti a me, ci spero con tutta me stessa».
Nelle prossime settimane è prevista, in maniera ancora da definire, una presa di posizione più ufficiale con una lettera aperta, «o magari una petizione o un'interpellanza» ma, questo venerdì, è tempo di striscioni e cori: «Noi di Sciopero per il Clima siamo un movimento di piazza, manifestiamo in maniera legale e vogliamo arrivare a tutti», continua Bison.
E per quanto riguarda metodi “di rottura” come quelli utilizzati da movimenti come Ultima Generazione e Renovate? «Li conosciamo bene e anche se non condividiamo i loro metodi, abbiamo in comune con loro l'urgenza. Non c'è davvero più tempo da perdere».