Il dato, censito a 4 giorni dalla festività, viene fuori da una ricerca condotta dall'Osservatorio del turismo dell'USI
LUGANO - È vero che le notizie meteo che piovono dal cielo non stanno dando una mano agli operatori, ma gli alberghi ticinesi a quattro giorni dalla Pasqua rischiano di rimanere con metà delle loro camere vuote. Lo dice una ricerca condotta dall'Osservatorio del turismo dell'USI.
Prenotazioni lontane dai numeri d'oro del 2022 e 2023 - «A quattro giorni dalla Pasqua, per il weekend di festività pasquali 2024, si prospetta un' occupazione media al 48.6%, inferiore a quella del 2022 e 2023. Nei due anni precedenti infatti, a quattro giorni, si registra un'occupazione rispettivamente del 71.5% per il 2023 e dell' 83.9% per il 2022. L'occupazione effettiva registrata nel 2023 e nel 2022 si attesta rispettivamente a 82.1% e 90.5%». Un tonfo "biblico", anche se gli studiosi dell'O-Tur non escludono che «il dato relativo al 2024 potrebbe ancora subire cambiamenti a ridosso della data, sia in positivo in termini di prenotazioni dell'ultimo minuto, sia in negativo come cancellazioni dovute ad esempio alle previsioni meteo».
Alberghi mezzi vuoti nonostante le tariffe più basse - I ricercatori hanno dato uno sguardo minuzioso anche alle tariffe: ebbene, sempre a quattro giorni dalla Pasqua «le tariffe ADR (ndr. Average Daily Rate, cioè Tariffa Media Giornaliera) per tutte le categorie si prospettano minori di quelle medie osservate nel 2023 e 2022 allo stesso punto nel tempo».
La stima dei mancati ricavi: per Pasqua gli albergatori avranno un calo del 37% - Alla stessa data di osservazione, lo studio dell'Osservatorio del turismo stima che «i ricavi totali per le festività di Pasqua si attestano in calo del 37.2% rispetto al 2023».
Chi sono i clienti che hanno prenotato - Chi ha deciso di trascorrere le festività in Ticino sono di nazionalità svizzera (quasi il 64% degli ospiti) in linea con l'andamento registrato ad esempio nel 2022. Le altre fette di mercato sono occupate principalmente dagli ospiti tedeschi (il 9,5%) e da quelli italiani (il 4,7%). «La quota di turisti stranieri provenienti da altri mercati rappresenta il 22.3% delle prenotazioni, in aumento rispetto all'anno precedente. Il dato dell'anno scorso si fermava circa al 18%» scrivono gli studiosi di O-Tur. Che rilevano anche che «per il campione considerato, l'occupazione piú alta si prospetta per i 4-5 stelle (52.7%), seguiti dai 0-2 stelle (47.8%). I 3 stelle invece registrano finora un'occupazione media al 43.0%». Per la Pasqua di quest'anno «si prospetta, per le prenotazioni a quattro giorni, una variazione negativa del 23.2% per i 0-2 stelle, del 35.3% per i 3 stelle e del 31.1% per i 4-5 stelle rispetto all'anno precedente».