Pasqua tragica in un ristorante della regione. L'esperto: «Problema diffuso, soprattutto tra gli anziani. E ogni caso è a sé».
BELLINZONA - Drammatico pranzo pasquale in un ristorante di Bellinzona. Con un 73enne a rimanere soffocato dal cibo. Un incidente imprevisto con un esito tragico.
Corsa vana contro il tempo – In quel momento il locale pubblico era pieno. Diverse persone hanno cercato di salvare lo sfortunato signore. Sul posto sono arrivati anche i soccorritori della Croce Verde. Ogni sforzo tuttavia si è rivelato vano.
Caso non isolato – Quanto verificatosi a Bellinzona tuttavia non è una rarità. E a confermarlo è Rainero Spinelli, medico del 144. «Accade molto agli anziani. E in particolare nelle case per anziani, dove contrariamente alla normalità c'è personale sanitario presente che può intervenire in tempi utili».
Cosa può esserci alla base – Spinelli specifica un aspetto: «Solitamente una situazione di soffocamento da cibo non è isolata da altri eventi. Spesso c'è qualcosa che la precede. Magari la persona ha una sincope, un arresto cardiaco, un lieve ictus. Qualcosa che le fa perdere il controllo che avrebbe normalmente. È a quel punto che il bolo alimentare rischia di finire nella trachea, magari fermandosi nella retrofaringe. In poche decine di secondi la persona va incontro a un'asfissia».
Come comportarsi? – Ma cosa fare se ci si ritrova confrontati con una persona in difficoltà? «La manovra di Heimlich è il metodo più diffuso tra la gente comune, anche se non è la panacea per tutti i mali. Si prende il paziente dalla schiena e con le mani congiunte si fa pressione sull'addome. L'obiettivo è quello di aumentare la pressione sulle vie respiratorie. In modo che poi il corpo estraneo venga espulso».
In attesa dei soccorsi... – In alternativa, sempre per un "pubblico" non specializzato, c'è la respirazione artificiale. «Bocca a bocca o bocca-naso. Magari con l'ausilio di una mascherina protettiva. In questo caso si spera di ossigenare il paziente in attesa dei soccorsi».
Manovre complicate – Spinelli evidenzia come non si tratti di manovre facili. «Anzi. Vanno fatte con cognizione di causa. E non per forza danno l'esito sperato. In Ticino è possibile seguire dei corsi che aiutano a capire come comportarsi. Trovo sia importante sapere come muoversi quando ci si imbatte in un episodio simile».
«Tentare di ridurre il rischio di un esito mortale» – Anche se poi contano anche altre componenti. «Ogni caso è a sé. Diciamo che conoscendo la manovra di Heimlich e le basi della respirazione artificiale c'è la possibilità di tentare di ridurre il rischio che l'esito sia mortale. Se sul posto ci fossero sempre degli specialisti esperti sarebbe meglio. Ma è impossibile».