L'UDSC segnala un aumento di borse, scarpe e abbigliamento fermati alla frontiera. Se fossero autentici, il valore sarebbe di 49 milioni.
BERNA / BELLINZONA - Borse, portafogli, scarpe e abbigliamento.
Sono queste le tipologie di prodotti contraffatti rilevati in misura maggiore durante i controlli alle frontiere svizzere, Ticino compreso. A dirlo, sono i dati raccolti dall’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini (UDSC) ed elaborati nella statistica del 2023 sulla contraffazione e pirateria.
I dati - Se i capi “fermati” alla dogana fossero stati veri, avrebbero avuto un valore di ben 49 milioni di franchi. Inoltre, gli interventi sono stati quasi 8’000 (per la precisione 7811): per avere una idea, più o meno il doppio rispetto a tre anni fa.
Cina e Hong Kong - Il 55% dei prodotti proviene dalla Cina. Nello specifico, la merce in arrivo dal paese asiatico è per la maggior parte composta da calzature (32,7%), borse (32,1%) e abbigliamento (20,1%). Il secondo Stato, invece, è Hong Kong, da cui provengono il maggior numero di gioielli e orologi.
Prodotti non confiscati, ma trattenuti - «L'UDSC - spiega a Tio/20min Nadia Passalacqua, Portavoce per la Svizzera italiana - non confisca i prodotti sospetti di contraffazione, ma li trattiene per la durata del periodo previsto dalla legge, in modo che il titolare del marchio possa valutare quali ulteriori passi intraprendere».
Vendita tramite social - I capi contraffatti sono in continuo miglioramento e vengono venduti soprattutto attraverso i social media, in particolare Instagram e Tiktok. Nei video promettono massima qualità e tempi di consegna rapidi. Il pagamento avviene spesso tramite Twint. I prezzi sono bassi: una borsa Chanel, ad esempio, costa 110 franchi, le scarpe da ginnastica Nike in edizione limitata 99 franchi, un Rolex con scatola di legno, certificato di autenticità e prova d'acquisto 200 franchi.
La valutazione definitiva spetta al marchio - Per quanto riguarda il modus operandi, «i titolari dei marchi - continua Passalacqua - forniscono all'UDSC delle liste di controllo contenenti le caratteristiche per distinguere i prodotti autentici da quelli contraffatti, che possono essere utilizzate per decidere se i prodotti in questione sono sospetti di contraffazione. Tuttavia, la valutazione definitiva dell'autenticità o della contraffazione di un prodotto spetta esclusivamente al titolare del marchio».
I suggerimenti dell'ACSI per evitare d'incappare nell'acquisto di prodotti "fasulli":