Un 82enne racconta lo spiacevole episodio da lui vissuto alla filiale Lidl di Gravesano: «Volevo solo andare in bagno».
GRAVESANO - «Mi hanno impedito di usare il bagno. Sono stato cacciato. E mi è stato vietato l’accesso a tutte le Lidl della Svizzera». È con queste parole che un 82enne residente in Ticino riassume il trattamento da lui subito lo scorso 28 marzo al supermercato Lidl di Gravesano.
«Trattato come un criminale» - «Stavo facendo la spesa con mia moglie e, mentre camminavo tra le corsie del negozio, ho d’improvviso sentito l’urgente bisogno di andare in bagno», spiega a Tio/20Minuti l’anziano, precisando che a causa dell’età avanzata e di un’intolleranza alimentare questo è per lui diventato un problema ricorrente. «Ho quindi cercato una commessa e le ho chiesto se potevo usare i loro servizi igienici, ma mi è stato detto che non erano aperti al pubblico. Mentre parlavo una porta laterale si è però aperta e ho intravisto le porte della toilette». Preso dall'urgenza fisiologica, l'uomo si è quindi diretto verso il bagno, ma è stato bloccato dal capofiliale che, secondo sue parole, l'ha «sgridato e umiliato davanti a tutti», cacciandolo dal negozio «come un criminale».
Troppo tardi - L'anziano si è quindi trovato costretto a lasciare la moglie al supermercato ed ha preso l’auto per tentare di raggiungere il bagno di casa sua. Invano. «Purtroppo non sono arrivato in tempo e ho finito per defecarmi addosso», ci dice amareggiato.
La diffida - Dopo essersi pulito e cambiato l’82enne è poi tornato alla Lidl per recuperare la moglie, e ha sfruttato l'occasione per confrontarsi con il responsabile della filiale. «La mia intenzione», sottolinea, «era quella di renderlo sensibile alle necessità degli anziani e all'importanza dell'empatia in determinate occasioni. Lui però non ne ha voluto sapere, mi ha detto che non gli interessava quello che avevo da dire e che non dovevo mai più mettere piede nel suo negozio». E non finisce qui, anzi: «Come se non bastasse, mi ha imposto un divieto di accesso a tutti i negozi Lidl della Svizzera».
«Altrove, cortesia e rispetto» - Un duro colpo per l’82enne, che non nasconde la delusione: «Mi è capitato un episodio simile anche in un altro supermercato, ma ero stato trattato in tutt’altro modo: il personale mi aveva accompagnato in bagno con cortesia e rispetto».
E la motivazione indicata sulla diffida, valevole per ben due anni, sembra corroborare la versione dell’anziano: «Il signore è stato trovato nella zona privata degli uffici e non voleva uscire, dicendo che doveva andare in bagno e che non sarebbe uscito prima di averne usufruito».
Lidl: «Ci scusiamo» - Lidl Svizzera, dal canto suo, si scusa, giustificando però l’agire dei suoi dipendenti. «In tutte le 177 filiali di Lidl sono presenti bagni a disposizione dei collaboratori, riservati esclusivamente al personale», viene premesso. Secondo le direttive interne, però, «se una filiale Lidl si trova in un luogo in cui non sono disponibili servizi igienici per i clienti, il nostro personale può, in casi urgenti, mettere i nostri servizi igienici anche a disposizione dei clienti. Ci dispiace molto che nel caso del signore questa direttiva non sia stata rispettata e ci scusiamo, se desiderato anche di persona, per il disagio causatogli. Comprendiamo la rabbia del signore per questo incidente e adotteremo provvedimenti appropriati all'interno dell’azienda».
«Comportamento irrispettoso» - Lidl sostiene però che i motivi della diffida andrebbero al di là di quanto affermato dall'82enne. «Al suo ritorno in negozio, il signore si è comportato in modo irrispettoso e aggressivo nei confronti degli impiegati e dei responsabili del negozio», viene indicato nella presa di posizione. «Ci teniamo quindi a sottolineare che il signore non è stato solo e unicamente diffidato per il suo ingresso non autorizzato in un'area non dedicata ai clienti, bensì per il comportamento che ne è derivato».
Nulla di tutto ciò è però stato formalizzato nella diffida, facciamo notare a Lidl Svizzera. «Il fatto che non sia stato indicato è dovuto all’approccio di de-escalation che il responsabile di filiale ha scelto», ci viene risposto.
Lidl si dice infine «disposta a revocare il divieto d'accesso, a condizione che ci sia un dialogo costruttivo e non denigratorio con il personale della filiale».