CANTONESiamo nella settimana della Fashion Revolution

BELLINZONA - L'industria della moda è una delle più inquinanti al mondo. Tonnellate di abiti finiscono nelle discariche ogni anno, mentre le lavoratrici e i lavoratori del settore sono spesso sfruttati e sottopagati, dovendo far fronte ai ritmi di un mercato sempre più impattanti. Ad aggiungersi a questo fattore c'è anche la crisi finanziaria che vede i consumatori sempre meno propensi ad acquistare abiti nuovi.

Ma cosa si può fare concretamente per contribuire a migliorare questa situazione? Da qui nasce l'idea "Fashion Revolution", un movimento attivista del mondo della moda il cui obiettivo è rendere questa industria più sostenibile, etica e giusta, «per porre fine allo sfruttamento, garantire il benessere dei lavoratori e promuovere la responsabilità ambientale attraverso l'educazione, la sensibilizzazione e la collaborazione», come afferma Jelena Sucic, portavoce di Fashion Revolution Svizzera in Ticino.

Il progetto è partito dopo il famoso disastro di Rana Plaza in Bangladesh, in cui l'edificio, che ospitava numerose fabbriche di abbigliamento con oltre 5'000 dipendenti che producevano vestiti per molti dei più grandi marchi di moda, crollò improvvisamente e più di mille persone persero la vita, rendendolo il quarto più grande disastro industriale della storia, con per lo più giovani donne vittime.

In questi giorni inoltre sta per concludersi una loro iniziativa che ha compiuto 10 anni, la Fashion Revolution Week, in cui in una settimana ci si dedica alle buone pratiche attraverso lo scambio, la riparazione e il riciclo di abiti e di vestiti di seconda mano. Anche la Svizzera e in particolar modo il Ticino non mancano mai all'appello.

Per sostenere queste attività, prossimamente in Ticino e in Grigioni verranno organizzate ulteriori iniziative che includono incontri, scambio d'abiti, mercati di seconda mano e store delle nostre realtà locali. Di seguito vi riportiamo i prossimi appuntamenti previsti a sostegno di questa causa.