«Sottostimato il numero degli uccelli morti al Parco eolico San Gottardo» afferma Elias Vogt, presidente di "Paesaggio libero svizzero".
Gestore dell'impianto è l'Azienda elettrica ticinese (AET): «Per turbina e anno vi sarebbero sino a 10 collisioni»
ZURIGO - Riflettori della stampa confederata puntati oggi sul parco eolico del San Gottardo e sul suo impatto sui volatili: il Tages-Anzeiger (TA) avanza il dubbio che il numero degli uccelli vittima delle pale degli impianti sia sottostimato.
In un articolo a tutta pagina il quotidiano riferisce del ritrovamento, da parte di un biologo della Stazione ornitologica svizzera di Sempach, di 69 carcasse di uccelli sotto a una sola delle torri, nel giugno 2021. «Sono rimasto colpito da quanti animali morti ho trovato per puro caso», riferisce il ricercatore, Stefan Werner, in dichiarazioni al TA.
La stazione ornitologica ha informato subito la Confederazione, il canton Ticino e il gestore dell'impianto, l'Azienda elettrica ticinese (AET). Stando a quanto indicato da un portavoce di AET, all'epoca il sistema di disattivazione del parco eolico non era ancora ben calibrato.
Nel frattempo l'azienda - in collaborazione con le autorità cantonali - ha presentato in febbraio i risultati provvisori di un'indagine, secondo cui per turbina e anno vi sono sino a 10 collisioni. Numeri che secondo Elias Vogt, presidente dell'associazione Paesaggio libero svizzero, non sono credibili.
Il tema è molto caldo perché il 9 giugno si voterà sulla legge federale su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili. «La più grande minaccia per i nostri uccelli è il cambiamento climatico», sostiene Priska Wismer-Felder, consigliera nazionale (Centro/LU) e vicepresidente di Suisse Eole, l'organizzazione che difende gli interessi del settore eolico, in dichiarazioni alla testata zurighese. «Il pericolo rappresentato dalle turbine eoliche, invece, è basso».
Stefan Werner ritiene che tali confronti siano troppo semplicistici. «Soprattutto nel caso di uccelli longevi con bassi tassi riproduttivi pochi decessi in più all'anno possono portare alla scomparsa delle specie nell'area in questione». A tal proposito l'esperto cita come esempi il gipeto, il gufo reale e il nibbio rosso.
Un altro pericolo per gli uccelli è la distruzione degli habitat da parte dei parchi eolici, se l'ubicazione non viene scelta con cura. Questo non si riflette nei decessi: secondo lo specialista una discussione sui soli numeri non è quindi opportuna. Werner non vuole esprimersi riguardo al voto di giugno, limitandosi ad affermare che, come scienziato, ha una posizione chiara: «Dobbiamo esaminare seriamente le conseguenze dell'utilizzo dell'energia eolica per gli uccelli».