L'ispettorato acqua potabile ha anche effettuato un totale di 49 ispezioni di acquedotti comunali
BELLINZONA - Acqua potabile di qualità eccellente in Canton Ticino anche per il 2023. A dimostrarlo i risultati delle numerose attività ispettive e analitiche eseguite dal Laboratorio cantonale. «I risultati mostrano però anche la fragilità del nostro comparto idrico (in particolare nel sottosuolo) rispetto all’attività umana e confermano l’importanza di tutelare questo bene preziosissimo», comunica il Laboratorio.
In totale, sono stati effettuati 894 campioni, di cui 41 (4.6%) risultati non conformi a causa del superamento del valore massimo di E. coli e/o Enterococchi. Uno di questi campioni ha portato alla dichiarazione di non potabilità a causa dell’alto contenuto di batteri.
Ecco tutti i risultati - Durante il 2023 si sono avuti 35 casi di non potabilità che hanno coinvolto 18 aziende e 31 comprensori. Il maggior numero di eventi sono scaturiti dalle forti piogge di fine agosto. Le cause principali delle non potabilità sono da addurre a infiltrazioni nelle strutture, in particolare nelle sorgenti, ad intorbidimento eccessivo dell’acqua, a presumibili infiltrazioni nella rete di distribuzione e infine a panne ai sistemi di potabilizzazione. La non potabilità può essere anche decisa a titolo precauzionale.
Nel corso del 2023 l’ispettorato acqua potabile ha effettuato un totale di 49 ispezioni di acquedotti comunali, di cui 42 ispezioni complete e 7 ispezioni parziali. In aggiunta, come ogni anno, è stata monitorata la qualità microbiologica e la torbidità dell’acqua servita alle utenze. In totale, sono stati effettuati 894 campioni, di cui 41 (4.6%) risultati non conformi a causa del superamento del valore massimo di E. coli e/o Enterococchi. Uno di questi campioni ha portato alla dichiarazione di non potabilità a causa dell’alto contenuto di batteri.
Il tenore di arsenico è stato misurato nell’acqua in rete proveniente da 28 comprensori, dove vi è una presenza naturale di arsenico. Tutti i campioni hanno mostrato un tenore di arsenico inferiore al valore massimo di 10 µg/L fissato dalla OPPD. In totale sono state emesse 37 notifiche di contestazione, di cui il 16% a seguito di interventi ispettivi e l’84% a seguito di analisi.
Visione globale - Per avere una visione d’insieme sull’esposizione in tutta la Svizzera e per adottare misure anche prima dell’introduzione di valori massimi più severi, nel 2023 l’Associazione dei chimici cantonali svizzeri (ACCS) ha condotto un’indagine a livello nazionale sulla presenza di PFAS nell’acqua potabile. In Ticino non ci sono stati superamenti degli attuali valori di legge, ma in 2 casi (8%) è stato superato il valore massimo di 0.1 μg/L della direttiva UE 2020/2184 per la «somma di 20 PFAS». Una valutazione tossicologica eseguita dall'USAV ha escluso comunque che per l'acqua potabile queste concentrazioni possano rappresentare un rischio per la salute.
Acqua di falda - Come ogni anno è stato infine eseguito il monitoraggio dell’acqua di falda (non considerata acqua potabile) per identificare precocemente variazioni della qualità. Per questo sono stati prelevati in totale 65 campioni, corrispondenti a tutte le falde dalle quali si emunge acqua potabile e alle 4 captazioni a lago (Ceresio). Per quanto riguarda i parametri d’interesse generale, segnatamente la caratterizzazione della mineralizzazione dell’acqua, la qualità microbiologica e il contenuto di residui inorganici, le analisi non hanno evidenziato particolari problemi e i risultati sono in linea con gli scorsi anni. Metalli e metalloidi di particolare valenza tossicologica come arsenico, cadmio, mercurio, piombo e uranio sono risultati assenti o rilevabili a livello di sottofondo. Nelle principali falde ticinesi i composti organici volatili (COV) sono fortunatamente rilevabili solo a livello di tracce (salvo alcune eccezioni).
In totale 31 campioni su 65, pari al 48% delle captazioni d’acqua sotterranea investigate, hanno esibito tracce di sostanze perfluoroalchiliche (PFAS). Con un’unica eccezione, i valori misurati (quasi sempre in tracce) sono risultati di molto inferiori agli attuali limiti di legge. Infatti nell’acqua greggia di un’unica falda sono stati misurati dei tenori di PFOS superiori a 300 ng/L. Si tratta di un caso già conosciuto, e grazie ad un impianto di trattamento a carboni attivi, l’acqua distribuita in rete soddisfa pienamente i requisiti di potabilità.
Fitosanitari - Per quanto riguarda i prodotti fitosanitari, anche nel 2023 i metaboliti R471811 e R417888 del clorotalonil si confermano tra le sostanze maggiormente presenti nell’acqua di falda (nel 60%, rispettivamente 10% dei casi). In 5 captazioni, il metabolita R471811 ha superato i 0.1 µg/L.
Altri inquinanti - Le microcistine, tossine prodotte da alcuni cianobatteri presenti nei laghi, sono state analizzate unicamente nell’acqua prelevata dalle captazioni a lago. Come gli anni precedenti, l’unica microcistina rilevata a livelli di tracce nell’acqua greggia di due captazioni delle quattro investigate è stata la microcistina [d-Asp3, (E)-Dhb7]-RR, prodotta dal cianobatterio Planktothrix rubescens. Questo cianobatterio in genere mostra un picco autunnale che talvolta può perdurare fino alla primavera. Le microcistine possono raggiungere le captazioni in profondità in particolare quando ha luogo la circolazione invernale del lago. La tossina non è stata rilevata nell’acqua potabile dopo i trattamenti. È inoltre importante osservare che la microcistina-LR, la principale microcistina prodotta dai cianobatteri appartenenti al genere Microcystis responsabili delle massicce fioriture osservate nella seconda metà dell’estate 2023, non è stata rilevata in nessuno dei campioni analizzati, inclusi quelli prelevati in concomitanza delle fioriture superficiali. Questi risultati indicano dunque che, allo stato attuale, il rischio rappresentato dai cianobatteri per l’acqua potabile ottenuta dalle captazioni lago è da considerarsi basso.