L'alternativa dei mezzi pubblici conviene davvero sempre? Intervista a Roberta Cattaneo, presidente della Comunità tariffale Arcobaleno.
LUGANO - Pochi parcheggi e autosili carissimi. A Lugano le auto sono sempre più malviste. Lo evidenzia anche un servizio realizzato da tio.ch qualche mese fa. I mezzi pubblici? Convengono se si ha l’abbonamento. Le corse singole, e lo ha dichiarato anche la municipale Karin Valenzano Rossi, sono ancora troppo care. Il problema si riscontra anche in altre aree ticinesi. Che ne pensa Roberta Cattaneo, presidente della Comunità tariffale Arcobaleno?
Prendiamo il caso lampante di Lugano. Breganzona-Lugano centro: 5 franchi e 20, andata e ritorno. Perché la corsa singola costa ancora così tanto?
«Un biglietto singolo Breganzona-Lugano costa 2 franchi e 60 a prezzo intero. E 2 franchi a prezzo ridotto, vale a dire se si ha ad esempio un abbonamento a metà prezzo. Il prezzo di andata e ritorno è quindi di 5 franchi e 20, che corrisponde però anche al costo della carta giornaliera. Consente quindi di viaggiare su tutti i mezzi di trasporto presenti nella zona “acquistata”. Il fatto che stipulare un abbonamento sia più vantaggioso dell’acquisto di singoli biglietti è un principio che non vale solo per il trasporto pubblico, ma anche negli altri ambiti».
Si parla molto di incentivare i mezzi pubblici. Strategicamente non sarebbe più ovvio abbassare i prezzi delle corse singole?
«Anzitutto è necessario chiedersi chi finanzia i trasporti pubblici e quali conseguenze ci sarebbero nell’abbassare i prezzi sulla copertura dei costi. La Confederazione, il Cantone e i Comuni finanziano circa i due terzi delle prestazioni offerte dalle imprese di trasporto. Il terzo rimanente è coperto dagli utenti attraverso l’acquisto dei biglietti. Abbassare la quota finanziata dagli utenti, significa forzatamente aumentare la quota a carico dei committenti».
Quindi?
«La Confederazione richiede che il grado di copertura dei costi sia rispettato. Pena una riduzione dei suoi contributi. L’unica variante sarebbe la riduzione dei costi e dunque dei servizi. Incentivare il trasporto pubblico non deve ridursi a un mero parametro di prezzo analizzato in maniera assoluta. Ma deve tenere in considerazione altri fattori».
Ad esempio quali?
«Il servizio offerto, il tipo di titolo in assortimento più adatto alle varie esigenze, la convenienza in relazione alla mobilità privata. Con l'auto si spende in benzina, in usura del veicolo, in posteggi. Non da ultimo va ricordato il comfort del mezzo pubblico che consente di fare altro, ad esempio leggere o lavorare, mentre si viaggia. Da considerare inoltre che il trasporto pubblico in determinati casi può essere complementare ad altre soluzioni di mobilità».
Quanti sono i vostri abbonati in Ticino? E quanti gli utenti delle corse singole?
«Nel 2023 sono stati venduti circa 195'000 abbonamenti e circa 7 milioni di biglietti».
Un utente segnala che nella corsa singola tra Cadro e Lugano spende un salasso. Il motivo sarebbe legato al fatto che ci sono più "zone" da attraversare.
«Nella Comunità tariffale Arcobaleno vige il sistema “zona-tempo” che implica la possibilità di usare tutti i mezzi (bus, treni, alcuni battelli) nelle zone acquistate per la durata del tempo di validità del biglietto. Questo significa che se un utente desidera viaggiare da Viganello a Ponte Tresa può farlo con un unico biglietto. Per quanto riguarda i prezzi, è evidente che più un viaggio è lungo, più aumenta il costo. La possibilità di viaggiare su un’area più vasta è un fattore determinante per i prezzi».
D’accordo. Ma non si potrebbe semplificare il sistema?
«Il prezzo di più zone costa ovviamente più dell’acquisto di una singola zona. Questo principio si trova in tutte le Comunità tariffali della Svizzera. La semplificazione è uno dei nostri obiettivi strategici. Intesa però come accesso al trasporto pubblico, acquisto del titolo di trasporto idoneo, informazione all’utenza. Non come abbassamento del prezzo di un singolo biglietto».
Gira e rigira, chi si sposta da e verso le zone periferiche è sempre penalizzato.
«I prezzi delle zone periferiche equivalgono ai prezzi delle zone urbane, senza distinzione. Chiaramente nelle zone urbane vi è un servizio differente, dovuto a diversi fattori: ad esempio la richiesta di utilizzo o la conformazione geografica del territorio».