Diplomati e diplomate alla Scuola di polizia hanno dichiarato fedeltà alla Costituzione e alle leggi.
LUGANO - Si è tenuta ieri (sabato 11 maggio) al Palazzo dei Congressi di Lugano la Cerimonia di dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi da parte dei diplomati e delle diplomate alla Scuola di polizia del V circondario d'esame.
Durante il tradizionale evento, inaugurato dal Capo Sezione formazione capitano Christophe Cerinotti, hanno preso la parola il Presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta, il Direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi, il Comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi e il Direttore del Centro formazione di polizia (CFP) Andrea Pronzini. Presenti anche i rappresentanti delle Autorità politiche e giudiziarie come pure i Comandanti e i delegati dei Corpi di polizia con agenti neodiplomati/e.
Il Presidente del Consiglio di Stato Christian Vitta nel suo discorso ha sottolineato il ruolo di responsabilità degli agenti di polizia quali «punto di contatto fra lo Stato e la cittadinanza. Un rapporto che le neo e i neo agenti avranno il compito di mantenere e consolidare». Il Presidente del Governo ha proseguito evidenziando «che la sicurezza rappresenta anche un fattore di attrattiva di un Paese. Lo è per i suoi cittadini, che possono così godere di una qualità di vita elevata. Lo è per chi opera nel tessuto economico: dagli artigiani, passando per i piccoli e grandi imprenditori, alle aziende internazionali insediate sul nostro territorio. Lo è per chi viene a trascorrere le vacanze nella nostra regione e scoprirne le bellezze paesaggistiche e culturali. Ecco quindi che la sicurezza contribuisce a migliorare ulteriormente il benessere di tutta la collettività».
Il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha espresso il proprio compiacimento in particolare per la presenza e l'intervento del presidente del Consiglio di Stato, che ha subito accettato l'invito di onorare la cerimonia. Il direttore del Dipartimento delle istituzione ha sottolineato la necessità di «evolversi nella funzione di agenti di polizia, in modo da tenere il passo rispetto alla complessità e alla fragilità della nostra comunità». In particolare il Consigliere di Stato Gobbi ha rimarcato che «sempre più la gente ha perso la capacità di essere resiliente in momenti difficili. Qui sta la sfida per i Corpi di polizia: essere in questi momenti un punto di riferimento stabile e sicuro, in grado di rispondere anche a necessità primordiali e ormai date per scontate, come la sicurezza pubblica a 360 gradi. Le donne e gli uomini al servizio delle forze dell'ordine e delle istituzioni devono in ogni istante essere pronti a minac ce e crisi anche inimmaginabili fino a qualche anno fa».
Rivolgendosi alle e ai neo agenti, il Comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi si è dapprima congratulato con loro per l'importante traguardo raggiunto a livello di formazione, evidenziando pure che «il vostro duro lavoro e la vostra dedizione vi hanno preparato a servire come parte integrante del nostro sistema giudiziario e della società. In qualità di membri delle forze di polizia, ricoprite un ruolo fondamentale nel mantenere la sicurezza e il benessere dei nostri cittadini. Vi esorto a essere orgogliosi della vostra posizione, pur essendo consapevoli della responsabilità e del dovere che ne derivano».
Dopo un percorso formativo sviluppatosi sull'arco di due anni, 59 neodiplomati e neodiplomate (41 della Polizia cantonale, 2 della Polizia cantonale Grigioni, 1 della Polizia città Bellinzona, 3 della Polizia città Lugano, 2 della Polizia città Mendrisio, 1 della Polizia città Locarno, 2 della Polizia comunale Ceresio Sud, 3 della Polizia comunale Chiasso, 1 della Polizia comunale Losone e 3 della Polizia militare) sono ora pronti/e ad affrontare una nuova realtà professionale in qualità di agenti formati/e presso i propri Corpi di appartenenza.