È quanto chiede un'iniziativa parlamentare elaborata firmata dall'avv. Matteo Quadranti
BELLINZONA - «È sempre opportuno sottolineare (...) come per svolgere adeguatamente la professione di magistrato sia necessario possedere competenze e doti di varia natura, sia tecniche che umane. In particolare, sarebbe necessario accorpare su di sé una buona formazione giuridica, la capacità di analisi critica e di ponderazione, capacità redazionali, di sintesi ed espositive, doti comunicative, capacità di trattare le parti e i colleghi con rispetto ed empatia», si legge nel paragrafo introduttivo dell'iniziativa parlamentare elaborata firmata dall'avv. Matteo Quadranti.
Per l'avvocato, il tema legato a comportamenti etici propri al settore giudiziario è sempre più marcato e sentito. E questo perché il potere giudiziario ticinese non ha un regolamento apposito su tematiche legate a queste questioni, salvo quanto può emergere dalla Legge organica giudiziaria (Log).
«Un vero e proprio codice etico non esiste, ecco perché si ritiene vi debba essere una base legale formale contenuta in una legge», si legge ancora nel testo dell'iniziativa.
Il testo che l'avvocato Quadranti propone di inserire tra le norme comuni della Log è il seguente:
"Le autorità giudiziarie procedono alla redazione e pubblicazione di un Regolamento contente le norme etiche e di comportamento in seno al potere giudiziario, le sanzioni previste in caso di violazione di tali norme e l’organismo competente a svolgere l’inchiesta e adottare le relative decisioni".