L'esperienza di Marina, atleta Sil affetta da sindrome di Down.
LUGANO - «Prima di tutto accresce la loro autostima. Uscendo e confrontandosi con la società civile, imparano a interagire con tutti, a discutere, ad acquisire maggiore sicurezza e consapevolezza». Non ha alcun dubbio nel descrivere quel che rappresenta lo sport per le persone con disabilità, Fulvio Lurati commissario tecnico della Sport is Life di Lugano, già Sport Invalidi di Lugano, associazione attiva in città che si occupa dell'inclusione delle persone con disabilità tramite attività sportive e ricreative. «L’inclusione sociale - continua - è anche questo: più i disabili vengono conosciuti da vicino, più vengono accettati».
«Forse ho una sensibilità particolare - confida a tio/20 Minuti -. Una delle mie tre figlie, la seconda, è nata con la sindrome di Down. È stata una sorpresa, poiché non era prevista, però l’abbiamo accettata. È una ragazza che mi dà grandi soddisfazioni e sono davvero orgoglioso di lei».
Fulvio, oltre a essere il ct della Sil, è infatti il padre di Marina, un’atleta della Sil, affetta da trisomia 21. «Marina - ci spiega - sa di essere nata con questa patologia, glielo abbiamo spiegato e l’ha accettato. Lo dice tranquillamente quando parla con le persone e ne è contenta». Lei oggi ha 34 anni e ne nuota da ben 18. Ci racconta di come lo sport le abbia cambiato la vita: «Grazie al nuoto, riesco a sentirmi me stessa e a credere in quello che faccio, anche per via degli ottimi risultati che raggiungo».
Il nuoto, oltre a qualche medaglia, ha portato Marina a incontrare l’amore della sua vita. Si tratta di Andrea Callegher, anche lui atleta della Sil, «ci siamo conosciuti nel 2006 durante una gara di nuoto» e da lì non si sono più lasciati.
Marina e Andrea faranno parte di una delle tante squadre che parteciperanno all'iniziativa Bracciate Aperte, organizzata dal Rotary Club Lugano in collaborazione con la Sil, in programma per il 7 settembre prossimo. Con una staffetta speciale, saranno raccolti fondi per l'acquisto di un nuovo pulmino per l'associazione che da ormai 55 anni si occupa di offrire alle persone con disabilità la possibilità di partecipare ad attività sportive e ricreative.
Le attività della Sil si rivolgono a tutte queste persone. «C'è chi ha patologie psichiatriche, chi ha difficoltà fisiche», sottolinea Lurati. «Come associazione accettiamo tutti e lasciamo scegliere quale sport fare, a seconda dei propri desideri». La Sil permettere infatti di scegliere tra una rosa di proposte: atletica, basket, bowling, ciaspole, sci di fondo e alpino, e il nuoto. «Poi è chiaro - prosegue - si capisce poi strada facendo. Se un atleta è più adatto a fare uno sport piuttosto che un altro, eventualmente lo si indirizza verso un'altra attività sportiva».
Gli chiediamo infine che cosa gli trasmetta ancora oggigiorno, dopo tanti anni, essere parte di questo mondo. «Questi ragazzi - dice - insegnano davvero tanto e soprattutto fanno capire che la vita deve essere vissuta in modo semplice. Noi a loro diamo molto, ma altrettanto loro restituiscono a noi».