Inaugurato il nuovo Centro federale d’asilo Pasture al confine tra Balerna e Novazzano. L'edificio potrà ospitare ben 350 persone.
Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni: «Il Ticino deve occuparsi del problema migratorio. Ma altri Cantoni potrebbero fare di più».
BALERNA - Potrà ospitare fino a 350 richiedenti l'asilo. C'era grande attesa per l'inaugurazione del nuovo Centro federale d'asilo Pasture situato in via Motta al confine tra Balerna e Novazzano. La struttura è stata inaugurata dalla Segreteria di Stato della migrazione (SEM) nella mattinata di oggi, venerdì. Tio.ch l'ha visitata. A fare da Cicerone è Jimmy Ferro, collaboratore della stessa SEM e capo sezione alloggi per il Ticino e la Svizzera centrale.
Il futuro è qui – «Lo stabile entrerà in attività il prossimo 3 giugno – premette Ferro –. Potrà ospitare i richiedenti l'asilo per un massimo di 140 giorni. In contemporanea chiuderà i battenti il vecchio centro Pasture "provvisorio", sempre situato in via Motta qui accanto, che al momento ospita 200 persone. Il suo futuro non è chiaro. Siamo in fase di negoziazione a più livelli. In sintesi: in Ticino l'unico centro per richiedenti l'asilo con funzione procedurale sarà questo. Terremo ancora aperto parzialmente quello di Chiasso per fare fronte a eventuali emergenze».
Quella saletta austera – L'appuntamento è per le 8.30 sul piazzale dello stabile. Folta la presenza mediatica. Il primo locale che ci si ritrova di fronte è anonimo. Una saletta d'attesa austera, fredda. «È il luogo in cui i richiedenti l'asilo attenderanno di sbrigare le prime pratiche», precisa Ferro.
Perquisizione e igiene – Un corridoio e poi si arriva al locale perquisizione. «Dove le persone saranno perquisite nel rispetto della loro privacy». Più avanti, il locale igienico sanitario. «Può essere che ci siano persone che hanno necessità di fare una doccia, di avere nuovi vestiti o di curare la propria pelle da dermatiti o altri disagi fisici».
La cella frigorifera – Spicca una cella frigorifera. «Capita che in alcuni bagagli ci siano cimici o altri insetti invasivi. I bagagli sospetti vengono messi nella cella frigorifera per 24 ore in modo da essere "sterilizzati"».
Che bel campetto – Si passa agli spazi ricreativi. Colpisce la terrazza con rete "quasi da prigione". Gli esterni, con angolo giochi per bimbi e campetto da calcio, sono invece incantevoli. «È importante – dice Ferro – che i richiedenti l'asilo possano socializzare all'interno del nuovo centro».
Le camere da letto – Focus sulle camere: 29 da dieci persone e altre 12 da 6 persone. Stanze essenziali con letti a castello standard. «Gli ospiti avranno la possibilità di caricare il cellulare. E avranno a disposizione una rete wifi. In questo modo potranno restare in contatto con i parenti che si trovano nei Paesi d'origine».
L'aula scolastica – Si prosegue il tour. Ecco due aule scolastiche, dedicate in particolare agli ospiti più giovani. «Agli allievi vengono insegnate nozioni di base – afferma Ferro –. Già solo il fatto di imparare a stare a scuola è qualcosa di importante per il percorso di crescita dell'individuo».
Refettorio e cucina – Il fiore all'occhiello del centro è rappresentato probabilmente dal refettorio e dalla cucina annessa. «Il refettorio può ospitare fino a 240 persone sedute – sottolinea Ferro –. La cucina è davvero all'avanguardia».
La paga – I richiedenti l'asilo verranno anche "pagati" nel momento in cui svolgeranno delle mansioni interne. Ad esempio lavare o stirare. «Naturalmente con una cifra simbolica – puntualizza Ferro –. È un dettaglio non da poco. In questa maniera gli ospiti si sentiranno valorizzati e vedranno come "loro" il centro in cui vivranno per un massimo di 140 giorni».
Gobbi: «Altri Cantoni potrebbero fare di pIù» – Proprio nel refettorio intervengono poi varie autorità. Tra queste Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle istituzioni. «Finalmente un centro con funzione procedurale moderno – commenta –. In Ticino il tema della migrazione è particolarmente sentito: oltre il 30% delle entrate illegali in Svizzera avviene dal Ticino. Mi permetto di ricordare che altri Cantoni potrebbero fare di più. È una lacuna a livello federale. Noi ticinesi dobbiamo occuparci della questione per ovvie ragioni. Non significa che gli altri Cantoni non toccati così direttamente pensino che dobbiamo occuparcene solo noi».
Il sindaco di Balerna: «Fermezza con chi non rispetta le regole» – Luca Pagani, sindaco di Balerna, è soddisfatto. Ma anche esplicito. «L'accoglienza va fatta in modo corretto. Se si va oltre un certo numero di ospiti, non si può fare bene il proprio dovere. Siamo contenti di questa nuova struttura. Allo stesso tempo servirà fermezza verso chi non rispetta le regole. Il contatto con la popolazione sarà fondamentale. Vogliamo che ci sia armonia tra questo centro e il territorio».
Il sindaco di Novazzano: «Siamo fiduciosi» – Sergio Bernasconi, sindaco di Novazzano, vuole essere ottimista. «Non bisogna fare di ogni erba un fascio, non possiamo generalizzare. È chiaro che un po' di preoccupazione può esserci. Però occorre essere fiduciosi. Ci sono comportamenti meno gravi e altri decisamente più gravi».
La SEM: «Un giorno di festa» – Micaela Crippa, direttrice della Regione procedurale d’asilo Ticino e Svizzera centrale della SEM, comprende le frecciatine di Gobbi e del sindaco di Balerna. «Le criticità esisteranno sempre. Va ricordato che nel recente passato abbiamo vissuto situazioni anche eccezionali, d'emergenza. Adesso io sono molto fiera di questo nuovo centro. Permetterà ai nostri ospiti di vivere in un contesto più dignitoso rispetto ai centri che usavamo finora. Nel frattempo gradualmente ci saranno misure più velocizzate anche per quei richiedenti l'asilo che non hanno diritto di stare in Svizzera. Oggi è un giorno di festa».