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CANTONEEOC: «I ticinesi si fanno curare in Ticino»

24.05.24 - 11:17
La percentuale di residenti curati in ospedali fuori cantone è tra le più basse in assoluto
TiPress
Fonte EOC
EOC: «I ticinesi si fanno curare in Ticino»
La percentuale di residenti curati in ospedali fuori cantone è tra le più basse in assoluto

I Ticinesi scelgono gli ospedali in Ticino. Così, l’Ente Ospedaliero Cantonale durante la presentazione del resoconto del 2023. Il Presidente del Consiglio di Amministrazione EOC Paolo Sanvido e il Direttore Generale Glauco Martinetti, hanno così sottolineato quanto sia evidentemente cresciuta la fiducia dei ticinesi nella sanità cantonale, in primis quella pubblica.

«La fermata ticinese del famoso "treno per Zurigo" è stata soppressa per mancanza di passeggeri. Fine – ha esordito Sanvido –. Lo si sospettava da un po’, ma ora lo certifica l’Ufficio Federale di Statistica: i ticinesi si fanno curare in Ticino. La percentuale di residenti in Ticino curati in ospedali fuori cantone è tra le più basse in assoluto. Appena il 5,6%, il valore più basso dopo Ginevra (4,6%) e Berna (5,4%). Nel Canton Zurigo, per fare un esempio, i residenti che si curano altrove sono il 10,5%». «È vero - ha proseguito Sanvido - che "residenti ospedalizzati nel proprio cantone" non significa, qui in Ticino, che siano stati curati tutti nelle strutture EOC, ma ci accontentiamo di un "quasi tutti" e volentieri condividiamo con tutte le realtà ospedaliere i meriti di un successo che è di tutta la sanità ticinese e di tutto il Ticino».

In piena sintonia Glauco Martinetti: «I nostri servizi clinici, il grande lavoro per organizzare le specialità in modo ottimale e trasversale in tutti i nostri ospedali, coniugando prossimità e concentrazione di competenze, hanno consentito di migliorare ulteriormente risultati di efficacia ed efficienza di cui siamo estremamente orgogliosi. I ticinesi lo hanno capito, e infatti non vanno più a curarsi altrove». Martinetti ha sottolineato anche un altro dato, si tratta del numero di ingressi ai Pronto Soccorso, «che nel 2023 ha superato le 133 mila unità. 133 mila accessi al Pronto Soccorso indicano che in Ticino EOC si fa carico quasi totalmente della medicina d’urgenza, così come è l’unico a garantire la cura (eccellente, e non siamo noi a dirlo) di pazienti colpiti da ictus cerebrale, infarto del miocardio, arresto cardiaco, o con politraumi, e la lista potrebbe continuare».

Sul fronte finanziario, EOC chiude l’anno con un attivo di poco superiore ai 3 milioni di franchi, ottenuto tuttavia solo grazie all’impiego di parte del fondo di accantonamento, a fronte di un risultato di esercizio (EBIT) in perdita per 18.8 milioni. «Un risultato che ci deve fare riflettere, anche se non va drammatizzato. La crescita dei costi per effetto inflazionistico – ha osservato Martinetti – ha messo a dura prova il nostro bilancio come quello di tutti, famiglie e imprese. L’impennata dei costi per l’energia (+ 95%), in particolare, ha innescato una dinamica al rialzo generalizzato dei prezzi, mentre da anni le tariffe ospedaliere non vengono rivalutate in rapporto all’inflazione, tanto che oggi per non poche prestazioni possiamo tranquillamente parlare di sottofinanziamento».

Nel ricordare che il 2023 è stato anche l’anno di insediamento del nuovo Consiglio di Amministrazione – con il passaggio formale delle consegne nel mese di novembre – Paolo Sanvido, riconfermato Presidente per il periodo 2023-2027, ha voluto ringraziare l’organo collegiale che ha concluso il proprio mandato per l’ottimo lavoro svolto a servizio di EOC e della comunità ticinese, assicurando il massimo impegno del nuovo Consiglio nel perseguire gli obiettivi aziendali con la medesima determinazione.

Non è mancata una nota di merito a tutto il personale EOC. «I nostri collaboratori e le nostre collaboratrici – sottolinea Martinetti – hanno dato il massimo del loro impegno e delle loro capacità».

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