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GINEVRA / CANTONEMani ticinesi fanno rivivere un simbolo di Ginevra

28.05.24 - 11:08
Il Sacro Cuore era stato devastato da un incendio nel 2018. L'Atelier Ribo+ di Cadenazzo lo ha trasformato.
20 minutes / Atelier Ribo+
Com'era dopo l'incendio e com'è ora.
Com'era dopo l'incendio e com'è ora.
Fonte Atelier Ribo+
Mani ticinesi fanno rivivere un simbolo di Ginevra
Il Sacro Cuore era stato devastato da un incendio nel 2018. L'Atelier Ribo+ di Cadenazzo lo ha trasformato.

GINEVRA - Il Sacro Cuore di Ginevra è risorto a nuovo vita. Si terrà infatti venerdì (31 maggio) l'inaugurazione della “Maison d'Eglise”, la nuova "veste" della chiesa cattolica che era stata distrutta da un incendio sei anni fa concepita dagli architetti ticinesi Christian Rivola e Sara Anzi dell'atelier ribo+ di Cadenazzo.

Il passato: il tempio che divenne chiesa - I due architetti hanno progettato e seguito l'intervento di ristrutturazione e rinnovamento della chiesa edificata tra il 1858 e il 1859 quale tempio massonico che doveva riunire sette logge. Negli anni successivi l'edificio ebbe diverse destinazioni, da caffè-brasserie a sezione dell'Internazionale dei Lavoratori. Nel 1873 fu poi acquisito dai cattolici ginevrini e nacque la parrocchia del Sacro Cuore. Nei decenni si susseguirono gli interventi di modifica, tutto fu però reso vano dall'incendio che il 19 luglio 2018 distrusse gran parte dell'edificio, rendendolo inutilizzabile.

La rinascita - Il 28 marzo 2022 il vescovo Charles Morerod pose la prima pietra del cantiere di ricostruzione. Ora dopo due anni e un investimento di 25 milioni di franchi, i lavori sono completati e la Chiesa cattolica romana di Ginevra ha la sua nuova “casa”.

Il futuro - Quello realizzato da atelier ribo+ è un progetto di riattivazione pensato per favorire l'accoglienza e la condivisione. «Il significato antico di Chiesa (Ecclesia) è quello di assemblea - ricordano i due architetti - perciò anche l'edificio che ne prende il nome deve rappresentare un luogo d'incontro e di aggregazione non solo sotto l'aspetto della preghiera e della celebrazione dei riti religiosi». Per questo Rivola e Anzi hanno posto al centro l'arredamento liturgico, illuminandolo con una luce zenitale, che rende ancor più spirituale l'atmosfera durante i momenti di preghiera e di raccoglimento, come le messe della parrocchia di lingua spagnola, le messe brevi durante le pause di mezzogiorno e la messa dei giovani.

La chiesa si apre alla Città - La restante parte dell'edificio è stata riconvertita per diventare un punto di riferimento dell'attività della Chiesa cattolica romana a Ginevra. Vi sono sale per organizzare cicli di conferenze, corsi di formazione, accogliere i volontari, incontrarsi e operare in sale modulabili e uffici appositamente studiati. «Le scelte adottate dal punto di vista architettonico - spiega l'architetto Rivola - sono basate sul concetto di una Chiesa che si apre, anche attraverso i suoi edifici, sempre più verso la città, che diventa un luogo da vivere non soltanto durante i momenti liturgici, ma come casa della comunità. Quello dell'utilizzo degli spazi degli edifici sacri, alcuni dei quali inutilizzati, se non abbandonati, è un grande tema della società contemporanea. Maison d'Eglise è una risposta concreta e sostenibile che valorizza sia l'elemento sacro, sia quello umano».

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