Finale di Coppa svizzera a Berna: domenica dal Ticino partiranno migliaia di persone per andare a tifare Lugano. Tre fans club a confronto.
LUGANO - Dodicimila e trecento. È il numero di persone che nel weekend partiranno dal Ticino alla volta di Berna. Meta lo stadio Wankdorf in cui il Lugano calcio alle 14 di domenica disputerà la sua terza finale di coppa svizzera consecutiva. Stavolta contro il Servette. I presidenti di tre fans club bianconeri raccontano a tio.ch la loro "domenica bestiale".
Sorprese e calici – A Biasca il ritrovo per i membri del Tre Valli Fans Club FCL è fissato per le ore otto di domenica mattina. A dirigere la ciurma ci sarà l'80enne Sandro Vanina. Il presidentissimo. «Andremo con un bus da 70 posti. E ho pensato a ogni dettaglio. Ogni partecipante riceverà un sacchetto a sorpresa quando metterà piede sul torpedone. A un certo punto tireremo fuori i calici e degusteremo vini della regione».
Canti popolari – Una compagnia composta da persone di ogni età. E con una nutrita presenza femminile. «Cantiamo parecchio. Sia l'inno del Lugano, almeno le prime strofe, sia i canti popolari. In particolare i bleniesi sono forti». Vanina è di Biasca. E dice una cosa che potrebbe sembrare blasfema. «Simpatizzo anche per il Bellinzona. Il mio cuore è bianconero, ma sono contrario ai campanilismi. Tifo Ticino sempre e comunque».
In Cechia con l'aereo della squadra – Anche in Vallemaggia il ritrovo è attorno alle otto della domenica. Quattro bus con a bordo circa 200 persone affronteranno la trasferta verso Berna. Aron Piezzi, presidente del fans club "Noi bianconeri" è gasato. «Nel gruppo, abbiamo anche Luca che è il figlio di Angelo Renzetti, l'ex presidente del Lugano. La sua presenza ci onora. E soprattutto nei primi anni ci ha facilitato alcune cose. Quando siamo andati a Plzen, in Cechia, per una trasferta di Europa League abbiamo avuto l'opportunità di viaggiare sull'aereo della squadra».
Nel segno di Zeman – Piezzi suona la carica. Vuole che la coppa torni in Ticino. «Il nostro gruppo è nato nel 2016 col ritorno del Lugano in Super League. Anche in quell'anno il Lugano andò in finale di coppa svizzera e noi c'eravamo. Perse contro lo Zurigo in un pomeriggio grigio. Sulla panchina bianconera c'era Zdenek Zeman che è un po' il mio mito. Ho sempre tifato per le squadre che lui ha allenato. Averlo a Lugano è stato fantastico».
Generazioni unite – Euforico anche Ivan Fontana, presidente del fans club Capriasca dedicato al Lugano. «Partiremo da Tesserete domenica mattina con due pullman da 50 persone l'uno. Sul bus a un certo punto spunteranno taglieri con salumi e formaggi. Io sono bianconero da sempre. La passione me l'ha tramandata mio padre. Ed è bello vedere che funziona così anche per tanti altri. Nella nostra comitiva ci sono ragazzini e anziani, gente di ogni età. Uniti da un solo obiettivo: divertirsi e tifare».
Enogastronomia e cultura – Fontana mette l'accento su un aspetto particolare: «Le nostre trasferte sono quasi sempre un po' fuori di testa. Anche se si gioca alle otto di sera, noi partiamo sempre presto e ci godiamo tutta la giornata. Abbiniamo sempre la trasferta sportiva a qualcosa di enogastronomico o di culturale. Il calcio diventa un pretesto per vivere anche momenti belli e conoscere cose nuove. Non faccio mai fatica a riempire il bus».