Cerca e trova immobili

CANTONEIl vescovo egiziano Thomas Habib in visita nella Svizzera italiana

04.06.24 - 08:29
Quattro gli incontri organizzati tra il 6 e l'8 giugno.
ACN
Fonte ACN
Il vescovo egiziano Thomas Habib in visita nella Svizzera italiana
Quattro gli incontri organizzati tra il 6 e l'8 giugno.

BELLINZONA - Mons. Thomas Habib Halim, vescovo della diocesi cattolica copta di Sohag, una delle principali regioni cristiane copte dell’Alto Egitto, sulla sponda sinistra del Nilo, dal 6 al 9 giugno visiterà alcune parrocchie della Svizzera italiana, dove celebrerà l’Eucarestia e darà una testimonianza sui cristiani nella sua patria e sui progetti che promuove per le persone più vulnerabili della sua diocesi.

Più precisamente sarà presente a:

Bellinzona, giovedì 6 e venerdì 7 giugno – 9.00 S. Messa, Sacro Cuore

Cugnasco, giovedì 6 giugno – 17.30 S. Messa, San Giuseppe

Gerra Piano, sabato 8 giugno – 17.30 S. Messa, Sacro Cuore

Giubiasco, venerdì 7 giugno (17.00) e domenica 9 giugno (10.30) S. Messa, Santa Maria Assunta

Il giovane vescovo, nato nel 1963 a Sohag, a circa 500km a sud del Cairo, nel 2020 è stato eletto eparca (vescovo) di Sohag dal Sinodo dei Vescovi della Chiesa Patriarcale di Alessandria dei Copti. Il 23 gennaio 2021 è stato ordinato vescovo nella cattedrale di Cristo Risorto a Sohag durante una cerimonia presieduta dal patriarca Ibrahim Isaac Sidrak.

Di fronte alla dura realtà, dove numerosi bambini non terminano il loro percorso scolastico e dove molti giovani tentano di emigrare per sfuggire alla miseria, Mons. Thomas Habib desidera promuovere dei nuovi progetti per le persone più vulnerabili della sua diocesi.

Le donne e i giovani soffrono di una grande esclusione sociale e nella diocesi, che conta 23 parrocchie e circa 15'000 copti cattolici, quasi il 40% della popolazione non ha trovato un lavoro stabile.

La zona di Sohag, nonostante la presenza di pochi luoghi turistici nella città stessa, rimane una meta importante di pellegrinaggio per i copti grazie alle sue numerose chiese e ai numerosi monasteri.  Il più noto è il Monastero Bianco (Deyr el-Abiad), la cui chiesa risale al V secolo. La zona conta 62 villaggi rurali poveri e non riceve alcun contributo da parte delle grandi aziende. La vita economica è scarsa.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE