Il problema, forse legato al ciottolato, riguarda il nucleo storico di Bissone. Il Municipio: «Sono in corso delle verifiche interne».
BISSONE - Macchie verdi e muri che si sgretolano. Pittura scrostata. E infiltrazioni d’acqua nelle pareti. È quanto abbiamo potuto osservare recentemente in quel di Bissone, dove l’umidità sta danneggiando diverse abitazioni del nucleo storico. E il problema, segnalato al Municipio da alcuni residenti, potrebbe essere legato a un presunto errore commesso proprio dal Comune.
Ma facciamo un passo indietro. Stando a nostre informazioni, qualche mese fa uno degli abitanti della zona ha ingaggiato un'impresa di pittura per dei lavori di tinteggiatura interni ed esterni. Dopo alcuni rilievi la suddetta impresa si è però detta impossibilitata a intervenire a causa di un problema di umidità nelle pareti, in particolare nei primi due metri dal suolo della casa. E la problematica, stando alla ditta, potrebbe essere emersa a causa della cementificazione delle contrade del nucleo, effettuata nel 2018 dietro ordine del Comune.
«Accumulo d'acqua vicino alle fondamenta» - «L'impresa mi ha informato che quando in un nucleo storico si pavimentano le strade utilizzando il cemento, anziché materiali permeabili come la sabbia, si crea una barriera che impedisce alla terra sottostante di traspirare naturalmente», si legge in una lettera indirizzata al Comune. «L'umidità rimane così intrappolata nel terreno, causando un accumulo d’acqua vicino alle fondamenta delle case». Il che, naturalmente, può portare a non poche magagne «come infiltrazioni d’acqua nelle pareti, muffe e danni strutturali a lungo termine».
Giunti sul posto, abbiamo potuto osservare come effettivamente i tratti dove il ciottolato è stato cementificato si siano riempiti di muschio a causa dello stagnare dell’acqua, e come i pochi i rimasti con la sabbietta siano invece perfettamente assorbenti e privi di muschio.
Umidità fuori e dentro - Ma cosa dicono i residenti? «A casa mia c'è umidità sopra e sotto la finestra, sia all’esterno che all’interno. L’anno scorso ho provato a mettere a posto ma è riapparsa», ci riferisce Yulia, che si dice preoccupata per le possibili conseguenze a livello di salute. «Una volta il ciottolato non si faceva così, si utilizzavano sabbia e sassi, non il cemento. Ovviamente se c'è cemento il terreno non respira», le fa eco Ruth Hodel Lavanzini, titolare di un salone di parrucchiera della zona.
Intanto il Municipio di Bissone, da noi interpellato, per ora non si esprime. «Tenuto conto della complessità legata alla fattispecie, al momento non ci è possibile rispondere alle sue domande, in quanto sono in corso delle verifiche interne».