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CANTONELupo sotto controllo, per dare un futuro agli alpeggi ticinesi

08.06.24 - 19:19
Lo chiede una risoluzione approvata all'unanimità dall'Alleanza Patriziale Ticinese
ALPA
Lupo sotto controllo, per dare un futuro agli alpeggi ticinesi
Lo chiede una risoluzione approvata all'unanimità dall'Alleanza Patriziale Ticinese

LOSONE - Le Scuole elementari di Losone hanno ospitato sabato l'Assemblea generale ordinaria dell'Alleanza Patriziale Ticinese (ALPA), alla presenza tra gli altri del Consigliere di Stato Norman Gobbi.

Tra i vari punti all'ordine del giorno spicca la risoluzione votata all'unanimità dai rappresentanti dei 199 Patriziati ticinesi e che ha al centro il futuro degli alpeggi di proprietà patriziale. «Le sfide contemporanee sono assai maggiori e più strutturate rispetto al passato e come tali possono essere risolte solo con una strategia condivisa su più livelli. Gli strumenti a nostra disposizione per affrontarle al meglio esistono, dai contributi tecnici e finanziari per le migliorie idriche alla formazione per l’amministrazione degli Enti patriziali o per il personale d’alpeggio».

Ciò che manca, secondo l'ALPA, sono i mezzi per affrontare «altri problemi che rischiano di vanificare il lavoro svolto finora e che vogliamo continuare a svolgere». Si parla, ovviamente del contrasto alle predazioni compiute dal lupo, che minacciano di «vanificare il lavoro, le risorse e le energie di coloro che hanno intrapreso, o intraprenderanno, ristrutturazioni di alpeggi» e vanno a danno anche degli aiuti cantonali e quindi delle risorse della collettività - così come della qualità del territorio e di chi vive e lavora in montagna.

«Impediamo che ciò avvenga: assicuriamoci di dare un futuro agli alpeggi ticinesi». La richiesta a Cantone e uffici preposti è di intervenire con misure di regolazione mirata, sia per singoli lupi che per branchi, «con un’attenzione specifica verso le zone di pascolo che risultano non proteggibili che costituiscono la gran parte di quelli presenti sul nostro territorio, ovvero il 70%». Si chiede inoltre il pieno riconoscimento dei danni secondari causati da questo predatore: la perdita di benessere, di fecondità e di produttività degli animali, i capi dispersi e i maggiori costi delle misure di protezione. «In caso contrario, significherà destinare gli alpeggi ticinesi a una lenta scomparsa, nel silenzio colpevole».

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