Numerosi i presenti. Puntuali le rivendicazioni. E non sono mancati cenni alla dolorosa situazione sulla striscia di Gaza
BELLINZONA - Migliaia di persone sono scese in piazza nelle principali città svizzere per la giornata dello sciopero delle donne. Anche a Bellinzona sono stati tantissimi i partecipanti che, dopo la mobilitazione dello scorso 14 giungo, hanno voluto ritrovarsi ancora una volta, con un corteo che da Piazza del Sole si è spostato in piazza Governo, per denunciare le troppe disparità tra i sessi esistenti ancora oggi.
Le donne ricevono infatti salari e rendite più bassi e svolgono più lavoro non retribuito. E se ciò non bastasse, sono confrontate quotidianamente con discriminazioni e molestie. «È ora di vedere miglioramenti concreti!», hanno dichiarato in occasione dell'appuntamento volto a sensibilizzare l’opinione pubblica, «in modo da smuovere l’intera società».
L'occasione è servita anche per ricordare la triste e dolorosa situazione sulla striscia di Gaza: «La vita il quel territorio devastato dalla guerra è oggi irriconoscibile. Le donne palestinesi vedono i loro figli massacrati di fronte ai propri occhi. Cercano disperatamente i loro cari tra le macerie», è stato ricordato prima di invocare cori a favore di una «Palestina libera».
Quindi le richieste, in primis quella di valorizzare il lavoro delle donne sia finanziariamente che in ambito sociale, ma anche offrendo più tempo e denaro per il lavoro di accudimento. Vengono chiesti orari di lavoro pianificabili e compatibili con le esigenze familiari e un massimo di 30/35 ore per un tempo pieno. Infine niente più sessismo sul posto di lavoro, ma rispetto. E ovviamente tolleranza zero in caso di molestie e prevenzione per evitare che episodi simili possano verificarsi.