L'impianto in Riva Vela e la svolta di via Ruggì su via Sonvico sono i temi del contendere.
LUGANO - Un semaforo provvisorio, installato nel 2016, e un esperimento viario di cui non si conoscono gli esiti a distanza di mesi. Su questi due elementi si concentra un'interrogazione del gruppo Il Centro. Innanzitutto l'attenzione viene rivolta all'impianto semaforico di Riva-Vela.
«Lo scorso 2 febbraio avevamo interrogato il Municipio sul passaggio pedonale semaforico in Riva Vela di fronte a Palazzo. Era almeno la quarta volta che il Gruppo del Centro – Città di Lugano sollecitava l'esecutivo sulla provvisorietà, anche estetica, che dura dal 2016, di quel manufatto stradale. Nella sua risposta del 28 marzo il Municipio indicava di aver finalmente deciso di realizzare un «passaggio pedonale a raso», cioè senza semaforo ma con isola spartitraffico. Il progetto era indicato essere «in fase di pubblicazione» e pronto per essere «realizzato appena terminata la procedura». Purtroppo la realtà è ancora «quella che abbiamo più volte denunciato. Siamo ormai in piena stagione turistica e in uno dei luoghi più belli di Lugano nulla è cambiato. E pertanto torniamo a chiedere al Municipio quando verrà smantellato l'impianto semaforico provvisorio di Riva Vela? Quando verrà realizzata al suo posto un'isola pedonale?».
Il secondo capitolo invece riguarda la svolta di via Ruggì su via Sonvico. «Nei mesi scorsi la polizia ha sperimentato il divieto di svolta a sinistra uscendo da via Ruggì su via Sonvico. Come facilmente prevedibile, in particolare nelle prime settimane, molti automobilisti (soprattutto frontalieri, ma non solo) abituati a raggiungere la galleria Vedeggio–Cassarate passando da quella strada, hanno comunque continuato a svoltare a sinistra (anche se proibito) oppure hanno utilizzato via Belvedere o via Bürich per ritornare in direzione della galleria. A questa situazione la polizia ha reagito con sistematici controlli soprattutto negli orari di punta. Il divieto è stato recentemente tolto», questa la premessa alla quale fanno seguito le domande. «Vorremmo conoscere i risultati di questo esperimento viario (quanti controlli di polizia sono stati effettuati? Quante contravvenzioni sono state comminate?), e se tale divieto verrà ripristinato o è definitivamente abbandonato»