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CANTONECaso Gobbi: «La responsabilità politica della polizia è ancora in capo a Zali»

19.06.24 - 14:27
Dopo le domande di Sergi (MPS), arriva la risposta del Consiglio di Stato.
Ti-Press
Caso Gobbi: «La responsabilità politica della polizia è ancora in capo a Zali»
Dopo le domande di Sergi (MPS), arriva la risposta del Consiglio di Stato.

BELLINZONA - La precisazione è arrivata dal presidente del Governo Christian Vitta: la guida politica della Polcantonale è ancora in capo a Zali.

La richiesta di Sergi (MPS) - Ieri, martedì 18 giugno, a inizio seduta, dopo il momento di raccoglimento per ricordare Renzo Quadri, Giuseppe Sergi (MPS) ha chiesto chiarimenti all’esecutivo: «Sul finire della seduta di lunedì, Gobbi ha detto che la sua autosospensione è terminata. Vorrei sapere se questa sua affermazione corrisponde al vero».

La precisazione di Vitta - Oggi, Vitta ha precisato che «fintanto che il Governo non revocherà la risoluzione governativa con cui si è affidata la responsabilità politica della polizia al collega Zali, l’assetto che è già conosciuto pubblicamente rimane tale. Il Consiglio di Stato attende di poter accedere agli atti». Per quanto riguarda le dichiarazioni di Gobbi, Vitta ha aggiunto che, «così come peraltro confermato da lui, l’autosospensione è una sua scelta. A suo giudizio, alla luce della situazione attuale, non ci sono più i presupposti per l’autosospensione. Però, la decisione sull’attribuzione della conduzione politica della polizia è competenza del Consiglio di Stato».

L'autosospensione - A fine marzo, dopo il polverone sollevato intorno all'incidente del 14 novembre scorso, il direttore delle Istituzioni aveva deciso di autosospendersi dalla responsabilità politica della Polcantonale, passata fino al termine dell'inchiesta sotto la guida del collega Zali.

Inchiesta chiusa - L’11 giugno, secondo quanto riportato dal comunicato diramato dal Ministero pubblico, il procuratore generale Andrea Pagani ha messo la parola fine sull'indagine. Dalla nota si è appreso che Pagani ha prospettato un decreto di abbandono per l'ufficiale di picchetto. Mentre per il sottufficiale superiore di Gendarmeria di picchetto la sera dei fatti e per il capogruppo in servizio quella notte è stato prospettato un atto d'accusa per l'ipotesi di reato di favoreggiamento. Per il secondo, l'ipotesi di reato viene prospettata in via principale nella forma della correità, subordinatamente in quella della complicità. Nei confronti di Gobbi non è pendente alcun procedimento penale.


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