Impennata di condanne tra i minorenni. L'esperto: «Il particolare contesto storico sta generando un disagio crescente»
LUGANO - Fioccano le condanne per i minorenni. Stando ai dati dell'Ufficio federale di statistica, rispetto al 2022 sono aumentati dell'11%. Crescono le condanne penali, ma anche quelle per reati contro l'integrità sessuale. Raddoppiano quelli contro la libertà personale. Delinquono sia i ragazzi sia le ragazze e l'incremento maggiore riguarda i più giovani (sotto i 15 anni).
Cosa sta accadendo ai nostri giovani? Lo abbiamo chiesto ad Alessandro Motta che, tra le altre cose, si occupa proprio di psicologia dell'infanzia e dell'adolescenza.
«Ogni caso andrebbe considerato singolarmente. Solo in seguito si potrebbero trarre delle considerazioni generali. Potrebbe anche essere che il fenomeno provenga da una più elevata concentrazione di determinate organizzazioni di personalità nella popolazione in generale. Alcune organizzazioni di personalità - categorie personologiche che utilizziamo a fini diagnostici - corrispondono infatti a personalità sociopatiche o psicopatiche che hanno di per sé una maggiore inclinazione a commettere dei reati rispetto ad altre categorie diagnostiche. Una maggiore presenza percentuale di questo tipo di organizzazioni nella popolazione generale potrebbe spiegare questo stato di cose. A questo punto chiaramente il fenomeno non sarebbe provocato da fattori esterni o contingenti ma piuttosto a condizioni relative all’infanzia di queste persone che quindi risalgono a diversi anni fa».
C'è qualcosa che può determinare un certo comportamento aggressivo?
«Sebbene certe occasioni di “sfogo” dell’aggressività mostrino come un determinato stimolo (violento) possa aiutare ad esprimere parti di sé aggressive che poi non reclamano più necessità di espressione (vedi determinati videogiochi o pratiche sportive aggressive o anche le Rage Rooms), altri stimoli che siamo nostro malgrado obbligati a subire in forma passiva (come le recenti guerre che hanno tristemente popolato i canali di informazione ultimamente) non possono che generare un disagio crescente».
Pandemia, guerre... non è il migliore dei momenti per dei ragazzi
«Mi sembra di constatare che ultimamente la popolazione in generale reagisca sempre peggio a questo stato di cose e vengano risvegliati solamente i peggiori istinti generati dalla paura e dalla tensione soggiacente. Non mi stupisce quindi che vi sia un aumento di comportamenti violenti particolarmente nei giovani che hanno solo questo stato di cose in fondo come esempio».
Un'impressione su queste statistiche?
«Difficile esprimersi. Bisognerebbe considerare eventuali cambiamenti intervenuti negli ultimi anni nel modo in cui vengono considerati i singoli comportamenti, e in quale momento essi diventano reati. È chiaro infatti che cambiamenti di questo genere potrebbero mutare le conseguenti valutazioni statistiche e potrebbero falsare una nostra impressione relativamente a peggioramenti o miglioramenti della situazione generale».