Dietro il progetto Stabio Garden Living c'è A++ e una famiglia emiratina. Uno di loro ha deciso di fare le valigie e venire a Lugano.
STABIO - Quando il progetto Stabio Garden Living Keturah è stato presentato lo scorso mese di gennaio, se lo sono chiesti un po’ tutti: perché proprio nella piccola città di confine? E cosa ha convinto la Keturah Swiss SA, assieme alla società A++ di Lugano, a scegliere Stabio per un progetto che supererà i 185 milioni di franchi? Le perplessità, insomma, non sono mancate.
Da Dubai al Ticino - Il complesso, che rappresenta una nuova forma dell'abitare per il Ticino e che vedrà la luce non prima del 2027 nell’area ex Rapelli del comune momò, comprenderà 10 edifici per un totale di 180 nuovi appartamenti. Per visionare i lavori e per assicurare il rispetto degli standard di costruzione Omar Al Gaddah, giovane managing partner emiratino di Keturah Swiss SA, ha deciso di fare le valigie e insediarsi proprio in Ticino. «Venire a vivere a Lugano è un passo importante della mia vita», ci ha spiegato Omar. «Dopo gli studi a Londra in "International Management and Business” cercavo un luogo dove poter mettere in pratica i miei progetti. E la Svizzera mi ha convinto subito».
Oltre alle montagne e ai laghi che caratterizzano i nostri territori, la partnership con il gruppo A++ con sede a Lugano è stata l’ago della bilancia. «La Svizzera offre un ambiente ottimale per sviluppare il proprio business: un luogo sicuro, con politiche governative solide a favore degli investimenti. Inoltre sono anni che collaboriamo con A++, un partner con il quale si è creata una sinergia perfetta e che ha un track record positivo di investimenti immobiliari in suolo elvetico».
Uno shock culturale? - Omar, nonostante sia coinvolto attivamente nel progetto, non ha abbandonato gli studi. Arrivato in Ticino ha scelto di continuare la carriera universitaria in un ateneo del Luganese. Dagli Emirati Arabi al Ticino, però, il passo non è così breve. «È un gran cambiamento», ci ha confessato. «A Dubai tutto è sempre in fibrillazione. Anche di notte non ci si ferma un secondo. In Ticino invece l'ambiente è più calmo e tranquillo». Un aspetto non per forza negativo, anzi. «Mi trovo bene, la qualità della vita è ottima. Riesco a concentrarmi sul lavoro. A Lugano sono più produttivo, non devo incontrare in continuazione clienti e partner e gestire contemporaneamente migliaia di dossier».
Condizioni di lavoro ideali arricchite da un aspetto non secondario. «La Svizzera, e nello specifico il Ticino, si trovano nel cuore dell'Europa. Si può apprezzare la tranquillità delle Alpi, ma al tempo stesso raggiungere in poco tempo altri centri internazionali come Milano e Como».
Qualità dell'aria e sostenibilità - Ma proprio la location del complesso di lusso di Stabio ha fatto storcere il naso a qualcuno. Le polveri fini tartassano la cittadina sul confine con l’Italia da anni, come tutto il Mendrisiotto. La domanda sorge quindi spontanea: l’idea green di sostenibilità alla base del progetto come si sposa con una qualità dell’aria non certo delle migliori in Ticino? « Il progetto si basa su un concetto green ecologico e applica i più alti standard di sostenibilità. Si tratta del Bio Living concept, che incorpora la natura con l'ambiente dell'immobile per migliorare la salute mentale, fisica ed emotiva delle persone».
«Vogliamo creare un luogo che enfatizzi la sostenibilità e l'efficienza energetica, il tutto con pannelli solari all’avanguardia, un sistema di ventilazione e di purificazione dell’aria, oltre a una morfologia progettuale che va a ridurre gli impatti dell’inquinamento». Il nuovo quartiere segue infatti i principi Keturah. Concretamente? «Una nuova visione che unisce il lusso con la sostenibilità, il benessere e l’interazione sociale. Questo per dare un’attenzione particolare all’aspetto psicologico delle persone».
C'è chi storce il naso - La Keturah Swiss SA guarda già al domani. E se ha deciso di investire in Ticino significa che è qui per rimanere. Eppure nel nostro cantone abbiamo sempre guardato con un po' di diffidenza, spesso giustificata, gli investitori stranieri che si presentano con grandi progetti e parole al miele. «So che in Svizzera, e parlo per esperienza, non è facile per un investitore straniero superare la barriera della diffidenza. Potrebbero volerci anni. Per questo motivo ho deciso di trasferirmi qui in Ticino. Voglio costruire un rapporto di fiducia con gli investitori e mostrare i progressi del progetto».
Per affrontare i probabili pregiudizi, Omar ha però le idee chiare. «Siamo decisi a conquistare la fiducia dei ticinesi. Abbiamo creato un ufficio vicino al cantiere per incontrare i potenziali interessati e gli investitori. Diamo così la possibilità di toccare con mano le ambizioni del progetto. È importante per noi far vedere che il cantiere procede secondo i piani». Uno sguardo speciale per i ticinesi ma anche per i potenziali clienti internazionali. «Per il momento abbiamo venduto il 45% degli appartamenti in sei mesi. Si tratta di un risultato eccezionale. Man mano che il cantiere cresce, riusciamo a vendere sempre più immobili».
Il progetto di Stabio è però solo l’inizio. Altre idee sono già in cantiere. «Stiamo valutando alcune opzioni nella stessa area. Ma non solo. Anche a Lugano vogliamo sviluppare nuovi progetti nel centro della città».