Il tribunale l'ha ritenuta colpevole di istigazione all'omicidio e minacce.
LOSANNA - Punita per aver voluto la morte dei figli dei suoi vicini. Il tribunale del canton Vaud ha ritenuto colpevole una madre di trent'anni d'istigazione all'omicidio e minacce, condannandola a 30 mesi di reclusione (di cui 9 non sospesi) e a un trattamento medico. La notizia è riportata da 24 Heures. Di contro, la donna, durante il dibattimento, ha messo in dubbio la legittimità dei giudici, rifiutandosi di dare risposte e chiudendosi in un mutismo assoluto.
La vicenda - I fatti incriminati risalgono al 2020: la donna, dipendente da alcol e cannabis, dopo dieci anni di liti continue con i propri dirimpettai, aveva ordinato al proprio fidanzato di investire con la macchina, mentre andava al lavoro, proprio i due figli dei vicini di casa. Il comando, però, è rimasto inascoltato: l'uomo, infatti, ha deciso invece di denunciare la propria compagna. Già in precedenza, la giovane aveva esortato la propria bambina di 10 anni a picchiare uno dei due figli dei vicini di casa.
Le richieste - L'accusa aveva richiesto 38 mesi di carcere. La corte ha optato per una pena meno severa, riconoscendo in particolare la psiche fragile della donna, ossessionata dai suoi dirimpettai. La condannata dovrà sottoporsi a un trattamento per curare la propria patologia psichiatrica e le proprie dipendenze.