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CANTONEAssange è libero: «Ho pianto per venti minuti, non riuscivo a smettere»

25.06.24 - 08:30
L'incontenibile felicità di Lorena Corrias, che da anni ha portato avanti la battaglia per la scarcerazione del fondatore di Wikileaks
LORENA CORRIAS / FACEBOOK
Lorena Corrias (la seconda da destra, in alto) durante una manifestazione all'esterno dell'Alta Corte britannica.
Lorena Corrias (la seconda da destra, in alto) durante una manifestazione all'esterno dell'Alta Corte britannica.
Assange è libero: «Ho pianto per venti minuti, non riuscivo a smettere»
L'incontenibile felicità di Lorena Corrias, che da anni ha portato avanti la battaglia per la scarcerazione del fondatore di Wikileaks

LUGANO - «Alle 5.40 è suonato il telefono. Era Giuseppe Salamone, il vicesindaco di Turano Lodigiano che aveva concesso la cittadinanza a febbraio. Ho pensato che il mio telefono fosse impazzito. Non sapevo ancora niente e poi mi è arrivato il messaggio di un altro attivista, con scritto "Julian è libero". È stato un risveglio inaspettato!».

Lorena Corrias è «al settimo cielo» dopo aver appreso della liberazione di Julian Assange. Il fondatore di WikiLeaks è stato scarcerato e ha potuto lasciare il penitenziario di Belmarsh dopo 1901 giorni. La giornata di Lorena è iniziata all'alba e questa telefonata l'ha raggiunta in treno, mentre si recava al lavoro. «Sono scoppiata a piangere e sono andata avanti per venti minuti. Ti giuro, non riuscivo a smettere». Un turbinio di sensazioni ha affollato la sua mente. «Prima l'incredulità, ma ora prevale assolutamente la felicità». Anche se, non lo nasconde, «c'è un pizzico di amarezza» per la dichiarazione di colpevolezza che sta alla base del patteggiamento. «Purtroppo era chiaro che non sarebbe mai uscito di prigione da innocente e ci sarebbe stato un prezzo da pagare».

Il primo video diffuso sui canali social ufficiali di WikiLeaks mostra un Assange provato dalla lunga detenzione. Il movimento globale che si è creato spontaneamente ha lottato per anni al fine di raggiungere l'obiettivo della scarcerazione. «Sono convinta che, se non ci fosse stato un movimento così forte in tutto il mondo, questo non sarebbe assolutamente avvenuto. È l'esempio che, uniti verso un obiettivo, si può veramente ottenere l'impensabile».

Lorena, che è stata protagonista per anni di sit-in di protesta solitari e che è volata a Londra più volte in occasione dei verdetti dell'Alta Corte britannica, è una protagonista di questa giornata. La liberazione di Assange è una ricompensa per il suo costante e disinteressato impegno. «Alla fine ho parlato con Salamone, lui mi ha detto che ero la prima persona che voleva sentire questa mattina».

La speranza, ora, è quella d'incontrare Assange di persona. Magari a Lugano. «La moglie Stella, il padre John e il fratello Gabriel Shipton sono confermati per il Plan B Forum del 25-26 ottobre». I familiari del 52enne sono già stati ospiti dell'evento nelle ultime due edizioni. «Chissà che anche lui non riesca a venire, compatibilmente con le sue condizioni di salute».

Questo 25 giugno resterà nella memoria di tutti coloro che hanno lottato per la liberazione di Assange. «Oggi c'è veramente motivo per essere fieri e felici. La notizia ha illuminato questa giornata uggiosa».

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