Incontro tra il presidente Infantino, il consigliere agli Stati Chiesa e il sindaco di Lugano Foletti.
Obiettivo: ospitare a Lugano uno o più centri di competenza dell'organizzazione.
LUGANO / ZURIGO - Gianni Infantino è al centro mentre regge il “Monopoly Lugano” (nel quale figurano le attrazioni della città sul Ceresio). A fianco, il municipale e consigliere agli Stati Marco Chiesa e il sindaco di Lugano Michele Foletti. La foto dell’incontro, avvenuto martedì 25 giugno presso la sede della federazione a Zurigo, è stata pubblicata sul proprio profilo Instagram dal presidente della FIFA.
"La suggestione di Lugano" - Un intenso colloquio definito dallo stesso Infantino come «particolarmente interessante» (con l’iniziale partecipazione anche dell’ex allenatore dell’Arsenal Arsène Wenger) per «discutere su come sfruttare l’attrattività del calcio al fine di promuovere un cambiamento positivo e unire le persone», ma non solo. L’idea, discussa anche con Infantino stesso (e infarcita di tutti i “se” e i “ma” del caso), è riuscire ad "accasare" una parte della struttura FIFA sulle rive del Ceresio. O per lo meno provarci.
La modifica dello statuto - A metà maggio, a Bangkok, il Congresso della Federazione ha infatti approvato una modifica al suo statuto che crea le basi per consentire, in linea teorica, all’ente di trasferire la sua sede da Zurigo, città in cui "risiede" dagli anni Trenta.
I pro - Da qui, la suggestione “Lugano”. «È stato un incontro di cortesia - premette Chiesa – siamo consapevoli del fatto che la FIFA non si trasferirà in blocco a sud delle Alpi. Tuttavia, perché non proporre una sinergia con Lugano e magari ospitare uno o più centri di competenza dell’organizzazione? La concorrenza è agguerrita, ma la città può puntare su alcuni valori aggiunti importanti come la sicurezza, l’università con la sua facoltà di comunicazione, il nuovo stadio e la prossimità con Zurigo e Milano. Non dimentichiamo, inoltre, che vi sono oggi dei ticinesi che occupano funzioni di grande rilievo nella FIFA e godono di molta credibilità.».
«Non ci facciamo illusioni, ma la possibilità c'è» - Intanto, Zugo e il canton Vaud si sarebbero mossi per sondare il terreno, come già riportato da altri media. «Ospitare una parte della FIFA porterebbe lustro e prestigio alla città e al nostro Cantone, ma soprattutto posti di lavoro qualificati e prospettive internazionali», aggiunge Chiesa. «Nessuno si fa illusioni - conclude - però tentare non nuoce. Anzi, non solo: provarci è legittimo e doveroso».