Daniele Rotanzi, presidente del comitato organizzatore del torneo di calcio del Piano di Peccia, racconta la notte fra sabato e domenica.
PIANO DI PECCIA - «Era appena finita la partita fra Svizzera e Italia: c’era grande entusiasmo e voglia di fare festa. Poi, è tutto cambiato: siamo passati dal giorno alla notte». A 24 ore dalla riuscita evacuazione, la voce di Daniele Rotanzi, presidente del gruppo animazione Valle di Peccia, organizzatore dell’attesissimo torneo di calcio sul campo del Draione, tradisce ancora una comprensibile emozione quando racconta la notte fra sabato e domenica.
«Tutto al coperto» - «Fa davvero un po’ specie pensarci adesso - aggiunge - fino a venerdì, discutevamo se predisporre la parte musicale all’aperto oppure all’interno. Poi, col passare delle ore, vedendo come stavano evolvendo le previsioni, avevamo già deciso di spostare tutto al coperto». Dopo la gioia per la qualificazione della Nati ai quarti di finale degli Europei, hanno cominciato a suonare i gruppi. Prima, sul palco, si sono esibiti i Make Plain. Poi, è stata la volta dei Sebalter.
Senza la luce - «Era mezzanotte e venti - racconta Rotanzi - ho scritto al dj chiedendo dove fosse e per che ora sarebbe riuscito ad arrivare. Poco dopo è andata via la luce e ho ricevuto una risposta al messaggio: si trovava al Piano di Peccia, ma non poteva passare perché l'acqua era uscita sulla strada. Lì ho realizzato».
Dentro il capannone - Da tre ore l’acqua scendeva fortissima: «Non ho mai visto quell’intensità per così tanto tempo - spiega Rotanzi - abbiamo quindi chiamato subito la polizia e i pompieri: il comandante del corpo di Lavizzara ci ha detto di restare nel capannone».
L'auto in bilico - Il momento più difficile è stato fra l’1 e le 2: «Ha ceduto un terrapieno non troppo distante da dove eravamo. Per fortuna poi l’intensità del temporale poi è diminuita. L'auto dei Make Plain è ancora in bilico ora. Un angolo del palco esterno, inutilizzato dopo che avevamo disdetto nel pomeriggio l'openair, è sospeso nel vuoto».
Non ci sono stati episodi di panico - «Tutti sono stati davvero collaborativi. I militi della Lavizzara sono stati di grande aiuto: alle 2 è saltata la linea telefonica, ma per fortuna avevano una radiolina ed erano in contatto con il loro comando». Alcuni dei presenti parlavano, altri provavano a dormire con il conforto del “materiale caldo” distribuito dagli organizzatori. La situazione è migliorata col passare delle ore: «Abbiamo preparato la colazione e il pranzo, avevamo cibo a sufficienza. Alle 17 è arrivato il primo elicottero a prenderci. Alle 19.30 è partito l’ultimo».
«Un pensiero a chi è stato colpito e grazie ai soccorritori» - Circa 300 persone sono state evacuate con successo. Secondo le prime ricostruzioni, la persona scomparsa si sarebbe trovata proprio al torneo: avrebbe lasciato il campo poco prima che saltasse tutto. «Da parte mia - ci tiene a sottolineare Rotanzi - vorrei portare la mia vicinanza e il mio conforto ai famigliari. Inoltre, un pensiero per tutta la Lavizzara e la Bavona. È una catastrofe: ho iniziato a rendermene conto quando sono rientrato a casa». Infine, un grazie ai pompieri della Lavizzara e «all’esercito che ci ha portati in salvo. È stato un momento emotivamente toccante».