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CANTONEUn boccalino bagnato di pioggia: «Ormai un mese e mezzo sono andati in malora»

18.07.24 - 06:30
Maltempo (quasi) peggio del Covid per i ristoratori ticinesi. E nei grotti del Mendrisiotto l'estate è da dimenticare: «Speriamo nel sole».
ArchivioTipress
Una tavola di un grotto ticinese, in una foto d'archivio.
Una tavola di un grotto ticinese, in una foto d'archivio.
Un boccalino bagnato di pioggia: «Ormai un mese e mezzo sono andati in malora»
Maltempo (quasi) peggio del Covid per i ristoratori ticinesi. E nei grotti del Mendrisiotto l'estate è da dimenticare: «Speriamo nel sole».

MENDRISIO - Rincaro generalizzato, maltempo e calo dei turisti. Un un-due-tre devastante, e per alcuni esercizi forse anche fatale, per la ristorazione ticinese.

L'allarme è arrivato mercoledì mattina da GastroTicino in una nota che parla di un “crack” da biennio pandemico, in un periodo in cui di Covid fondamentalmente non ce n'è. Un periodo nerissimo, con un bilancio da ecatombe che va dal -20 fino al -50%, di giro d'affari e di clienti, con un serio rischio di chiusura per tutte quelle attività magari non consolidate.

Particolarmente vessati da questa situazione difficile, sostiene la nota dell'associazione di categoria, un'istituzione gastronomica ticinese ovvero i grotti del Mendrisiotto, soprattutto quelli che durante i mesi estivi puntano davvero tutto sul loro dehors caratteristico.

«Per assurdo, quando pioveva lavoravamo di più» - Fra questi si può senz'altro annoverare il Grotto del Mulino di Morbio Inferiore, in zona Saceba e all'imbocco delle gole della Breggia: «Quest'anno sì, effettivamente il calo di clientela si è fatto sentire», ci conferma il gerente Nicola Catenazzi, «in generale a tagliarci davvero le gambe sono state le giornate di tempo incerto, quelle grigie in cui non si capisce se pioverà oppure no... In alcuni casi è capitato di trovarsi senza qui nessuno. Nel dubbio la gente preferisce non uscire di casa. Per assurdo quando pioveva lavoravamo di più, con i posti all'interno!».

Ma non è tutto (solo) maltempo: «C'è qualche turista in meno del solito e probabilmente influisce anche la questione economica, con le famiglie che si trovano a dover tirare la cinghia... se non altro, va detto, quando arriva il sole i tavoli si riempiono tutti. Ecco, forse la gente ci pensa un attimo prima di uscire a mangiare, ma quando c'è il bel tempo alla fine ci si lascia andare».

Archivio TipressUno scorcio degli iconici esterni del Grotto Grassi di Tremona.

«Il 75% dei nostri posti sono all'aperto, il bel tempo è fondamentale» - Chi invece, da anni, punta davvero tutto sul suo esterno, con vista imprendibile dal San Salvatore sul Ceresio, è il Grotto Grassi di Tremona: «Per quanto mi riguarda posso dire che sì, praticamente un mese e mezzo di lavoro per noi sono andati in malora», ci conferma il gerente Mattia Germano, «il 75% dei nostri posti sono all'aperto e per noi il bel tempo è fondamentale, è da nove stagioni che sono qui ed è la prima volta che mi succede una cosa del genere».

Una situazione che difficilmente non può portare a qualche pensiero: «Devo ammetterlo, un po' di domande me le sono fatte: è colpa della crisi? Stiamo sbagliando qualcosa? Cosa possiamo fare? Poi appena tornava una giornata di bel tempo il telefono non la smetteva più di suonare», ride Germano.

«Alla fine la conclusione a cui sono giunto è che una stagione come questa fa parte del rischio d'impresa, anche chi vende condizionatori quest'anno non avrà fatto grandi affari, mentre chi vende ombrelli...», aggiunge, «siamo la Sonnenstube, e senza sole... speriamo che i prossimi mesi la tendenza sia un'altra, l'annata si può ancora recuperare».

«Meno turisti, e poi il traffico sulla A2...» - Nemmeno un'eccellenza come lo storico Grotto Bundi di Mendrisio può dirsi indifferente a questa flessione negativa: «Diciamo che si lavoricchia», ci conferma il proprietario Stefano Romelli, «il maltempo ci ha messo senz'altro del suo e qui a Mendrisio si è sentito parecchio il calo dei turisti, è da Pasqua (con il maltempo a infierire sulle apprezzatissime Processioni storiche e sui lucidi installati nel nucleo, ndr.) che le cose non vanno come al solito. Il grande e costante traffico verso sud sulla A2 poi ci taglia un po' fuori anche dal resto del cantone».

Detto questo, «non possiamo dire che la situazione da noi sia davvero preoccupante, il Grotto Bundi può contare su una clientela affezionata ma non fatico a credere che altre realtà possano trovarsi in una situazione ben diversa».

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