Disponibili fino a 14 ore al giorno, gli autisti sono stanchi e decidono di andarsene. I sindacati: «Il problema è nazionale».
La replica di AutoPostale: «Al lavoro per rendere gli orari di servizio più attrattivi».
BELLINZONA - Dura vita quella dei conducenti di bus e autopostali, confrontati tutti i giorni con traffico, cantieri, disagi da maltempo, conducenti di auto in preda a nevrosi, pedoni distratti e ciclisti invadenti. Se a tutto ciò aggiungiamo ritmi di lavoro estenuanti, turni con poche ore di riposo, pause inserite a casaccio ecco che si finisce per sbroccare. Ed è quello che sta succedendo tra gi autisti di AutoPostale.
Lo sfogo di un conducente - Qualcuno ha deciso di abbandonare il lavoro e puntare su altre realtà professionali. Motivo di tanta insoddisfazione sono i ritmi di lavoro: «Abbiamo solo sei giorni liberi al mese, in sostanza un giorno a settimana e un weekend di riposo nell’arco di un mese. Come si può lavorare con questi ritmi? C’è gente che lavora fino a otto giorni di fila per poi avere un giorno solo di riposo» si sfoga un conducente puntando il dito contro una direzione che impone turni serrati che non lasciano respirare, e con tempi morti tra un turno e l’altro. «Ho iniziato a lavorare alle 7.00 e terminerò alle 20.00. Sarò impegnato per 13 ore. Ho quattro ore di pausa, e lavorerò per otto ore, ma in quelle quattro ore di pausa cosa faccio? Chi abita a Lugano se ne va a casa a riposare, ma per chi abita lontano non conviene, e allora resta negli uffici del deposito a fare nulla, in attesa di riprendere il turno. E domani mattina si ricomincia alle 5.00. Smettendo alle 20.00 e riprendendo alle 5.00, vengono sì rispettate le nove ore di riposo, ma fintanto che arrivi a casa e ti fai la doccia le nove ore si sono già ridotte. Neanche il tempo di goderti la famiglia che devi andare subito a dormire».
Molti scelgono di lasciare - Una situazione di cui sono ben consapevoli i sindacati, rappresentanti i conducenti di Autopostale. A confermarlo è Marco Forte di syndicom: «Purtroppo gli autisti lavorano in condizioni molto difficili: devono essere a disposizione fino a 14 ore al giorno per poi lavorarne la metà. Devono quindi garantire una grande disponibilità e al tempo stesso hanno pochi giorni di libero al mese. Questo si ripercuote sull’equilibrio famiglia-lavoro, nonché sulla loro salute. Infine, dai sondaggi svolti negli scorsi mesi è emerso che il problema non è solo ticinese, ma si riscontra a livello nazionale». Molti dunque scelgono di lasciare, altri rimangono «con grandi sforzi e sacrifici». Stimare quanti scelgano di intraprendere un'altra strada è però difficile, spiega Forte: «Non abbiamo dati certi, anche perché le assunzioni sono gestite da datori di lavoro misti, AutoPostale e privati».
Intanto i sindacati sono all'opera. «Per migliorare le condizioni lavorative, riteniamo necessaria una modifica della legge di riferimento». E conclude: «Come sindacato, stiamo concentrando i nostri sforzi per avviare una discussione su una revisione legislativa che tuteli realmente la salute dei conducenti».
AutoPostale: «Licenziamenti? Casi isolati» - Stando ai dati di AutoPostale, «i casi di disdetta da parte dei collaboratori sono stabili rispetto al 2023 e si tratta di casi isolati», commenta il portavoce Ben Küchler contattato da tio/20 Minuti. E per quanto riguarda il Ticino: «Complessivamente su circa 220 unità, sono stati una decina i licenziamenti. Cifra che coincide con la media nazionale».
AutoPostale, dal canto suo, è consapevole che per i collaboratori è importante «avere un buon rapporto fra turni di servizio e tempo di lavoro accreditato». Per questo negli ultimi anni «sono state adottate diverse misure». Tra le altre, nel 2019 è stato intensificato e sistematizzato «il coinvolgimento delle Commissioni del Personale (CoPe)». E nel 2023 «è stato introdotta la Disposizione Automatica del Personale (DAP), che permette di pianificare l'impiego dei collaboratori secondo necessità e desideri. In Ticino - continua il portavoce - è stata introdotta la DAP mensile nei depositi di Tesserete, nel dicembre 2022, e Lugano, nel dicembre del 2023. In quello di Taverne è prevista verosimilmente entro la fine di quest'anno. Mentre a Bellinzona, sempre a partire dal prossimo dicembre, sarà introdotta la DAP annuale». Per rendere poi più attrattivi i piani di servizio, è stato recentemente studiato «un nuovo approccio» grazie a «un gruppo di lavoro composto da conducenti, disponenti, pianificatori d’esercizio e responsabili d’esercizio».
Küchler ammette però che non tutti i depositi sono uguali. «Vi sono tuttora servizi che prevedono più pause al loro interno e che, per tale motivo, prevedono turni di servizio prolungati e con tempi di lavoro accreditati relativamente ridotti. Situazioni generate dall'offerta oraria del trasporto pubblico e ammesse dalla Legge sulla durata del lavoro (LDL), alla quale i trasporti pubblici sono assoggettati». E conclude: «In Ticino, i turni di servizio con una durata superiore alle 13 ore, corrispondono indicativamente al 3% di tutti i piani di lavoro».