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LUGANO«Il moltiplicatore differenziato dai Comuni è stato approvato dal popolo»

18.07.24 - 12:19
Il monito dell'UDC Ticino: «La città di Lugano e il Consiglio di Stato rispettino questa decisione».
Tipress (archivio)
Fonte Udc Ticino
«Il moltiplicatore differenziato dai Comuni è stato approvato dal popolo»
Il monito dell'UDC Ticino: «La città di Lugano e il Consiglio di Stato rispettino questa decisione».

LUGANO - «Ad anni di distanza alcuni Comuni – capitanati dalla Città di Lugano – intendono mettere in discussione la decisione presa dal Gran Consiglio nel 2019 e approvata dai cittadini, che non hanno sostenuto il referendum lanciato dalla sinistra contro la seconda tappa di Riforma fiscale cantonale, che prevede anche la possibilità per i Comuni di introdurre il moltiplicatore differenziato». A dirlo, con un comunicato, è l'UDC Ticino.

«Il 1 gennaio 2025- continua la nota - entrerà in vigore la riduzione dell’aliquota cantonale dell’imposta sull’utile delle società di capitali e cooperative dall’8% al 5.5%. Una misura, questa insieme ad altre, che è stata votata e voluta dal popolo nell’aprile del 2019 nel quadro della riforma fiscale federale. È una misura che permette al nostro Cantone di rendersi un po' più competitivo in ambito fiscale. Un altro strumento appartenente al pacchetto di Riforma fiscale cantonale del 2019 è l’introduzione della possibilità per i Comuni di differenziare, entro determinati parametri, il prelievo fiscale tra persone fisiche e persone giuridiche attraverso il moltiplicatore comunale differenziato. Un meccanismo che conoscono da anni vari Cantoni e che va nella direzione di lasciare più margine di manovra ai Comuni, rivendicato spesso anche da chi oggi contesta la misura».

Ad anni di distanza dalla decisione, «la Città di Lugano oggi si sveglia e si mostra preoccupata per i possibili effetti negativi del moltiplicatore comunale differenziato, temendo la fuga di aziende in Comuni della cintura che potranno abbassare il moltiplicatore per le persone giuridiche. Dov’era la Città quando questo pacchetto di misure è stato proposto nell’estate del 2019? Ritornare su una decisione ormai presa più di cinque anni fa e contestarla significa minare la sovranità del popolo, che ha deciso di sostenere l’introduzione di questo strumento e la certezza giuridica che caratterizza il nostro paese. Se non si è d’accordo, come ha fatto l’UDC per la Tassa di collegamento, si raccolgano le firme e si chiami nuovamente il popolo al voto».

Il Consiglio di Stato, per mano del DFE e della Sezione enti locali, «non ha dunque perso tempo per cercare di impedire l’attuazione del moltiplicatore differenziato, lasciando intendere che sta lavorando a una misura per ritardare, o addirittura abrogare questa misura. Eppure non sembrerebbe per lui avere particolare importanza il fatto che la Legge organica comunale stabilisce in modo chiaro l’entrata in vigore nel 2025. Nella sua oramai nota politica del “tassa e spendi”, che passa dal mettere sempre maggiormente le mani nelle tasche dei cittadini e delle aziende, il DFE sembrerebbe voler anche in questa occasione non mancare l’appuntamento. Il risanamento delle disastrose finanze pubbliche cantonali dovrebbe essere il suo obiettivo giornaliero, invece di cercare di impedire una misura, che oltre a essere stata sostenuta dal popolo, potrebbe rivelarsi un toccasana per dare maggiore autonomia ai Comuni in ambito fiscale e rendere il nostro Cantone più attrattivo per le aziende che cercano condizioni fiscali migliori».

Il Consiglio di Stato, «invece di giocare all’attacco con riforme per rilanciare il nostro Cantone, preferisce giocare in panchina bloccando l’introduzione del moltiplicatore differenziato per i Comuni, rendere più cari i parcheggi per i lavoratori ticinesi con la tassa di collegamento e aspettare solo il momento per raddoppiare i valori di stima che strizzeranno i ticinesi proprietari di casa. Se il Municipio di Lugano e gli altri Comuni che lo hanno seguito a ruota, in modo del tutto inopportuno, chiedono a cinque minuti da mezzanotte di non applicare quanto deciso dal popolo, si conferma invece che l’UDC combatterà per difendere, in Gran consiglio, la Legge votata nell’autunno del 2019 e non contestata dalle cittadine e dai cittadini, non escludendo qualora si rendesse necessario, di passare dal popolo».

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