L'arrivo della XEV YOYO, completamente elettrica, è una prima in Svizzera orchestrata dalla Mosport di Manno.
MANNO - Viene dalla Cina. È piccola piccola. E 100% elettrica. In Ticino sbarca la XEV YOYO, una mini auto che con il suo design futuristico non stenta a farsi notare e il cui arrivo rappresenta una prima in Svizzera.
«Abbiamo scelto di importare la YOYO perché nonostante abbia quattro ruote e tutte le caratteristiche di un'auto, è omologata come quadriciclo leggero, quindi monta una targa moto», riferisce a Tio/20Minuti Matteo Gatto, consulente vendite di Mosport Manno. «Questo veicolo, essendo lungo solo 2.5 metri, aiuta inoltre a sciogliere le colonne».
La YOYO ha una velocità massima di 90 chilometri orari e un'autonomia di 150 chilometri. La sua particolarità è che all'interno del territorio dell'Unione Europea, al momento dunque non in Svizzera, può essere guidata a partire dai 16 anni con una semplice patente per scooter.
Questa minicar è pensata naturalmente come un'auto da città con la quale percorrere distanze relativamente limitate. Il che, secondo i dati dell'Ufficio federale di statistica, si adatta bene al mercato rossocrociato: in Svizzera, infatti, la distanza media che compie giornalmente un automobilista è di circa 30 chilometri, di cui il 43% è fatto in solitaria.
Ma nel nostro Paese la domanda di auto elettriche è ancora alta? «Sì. E i vantaggi sono diversi», ci dice Matteo Gatto. «Questi veicoli non emettono gas serra e tutto ciò che poteva essere un difetto fino a qualche anno fa, come l'autonomia limitata e la poca disponibilità di colonnine per la ricarica, si sta appianando. Ricordiamoci inoltre che i veicoli elettrici richiedono molta meno manutenzione, e quindi meno costi, rispetto a quelli a benzina o Diesel».
Si sa, però, che in Svizzera i prodotti cinesi, auto comprese, spesso fanno storcere il naso. «Lo sviluppo della Cina a livello qualitativo ha subito un'impennata incredibile negli ultimi anni, passando da prodotti che avevano una qualità scadente a veicoli performanti di qualità pari o superiore a quelli di produzione europea e giapponese», replica Gatto.