Il farmaco, diventato fenomeno globale per il suo effetto dimagrante, non è più merce rara in Ticino. La spiegazione di Giovan Maria Zanini.
LUGANO - Diabetica da una vita, D* si reca come di consueto in farmacia per ritirare la sua confezione di Ozempic, ne uscirà un po' delusa e preoccupata.
Il motivo è che la sua dose, solitamente riservata, è stata venduta e - prima di averne un altra - è necessario aspettare. «Non so cosa sia successo e non è chiaro nemmeno a loro», ci racconta la pensionata, «di solito ne tengono da parte un numero fisso di confezioni, per i diabetici della zona che sono sotto trattamento».
Prima che il farmaco ritorni disponibile passano diversi giorni, D. sarà quindi costretta a sospendere il trattamento restando «scoperta» per qualche giorno. Non un dramma, ma comunque un rischio.
Ma come è potuto succedere? Per contestualizzare la situazione è necessario fare un piccolo passo in dietro e riassumere brevemente il fenomeno Ozempic. Farmaco ideato per la cura del diabete, è letteralmente esploso in popolarità (anche in Ticino) grazie al suo effetto collaterale dimagrante.
A partire dal 2023 prodotto di Novo Nordisk era diventato così di tendenza sui social portando a un boom della domanda che aveva messo in crisi la fornitura globale e locale, con strascichi negativi per diversi pazienti che erano soliti utilizzarlo.
A riguardo, una circolare dal Cantone - Proprio per questo motivo l'Ufficio del farmacista cantonale (UFC) il 30 gennaio 2024 aveva inviato una circolare alle farmacie riguardo proprio all'approvvigionamento di Ozempic.
Nella lettera si parla di «alcuni segnali che sembrerebbero indicare un lieve miglioramento» anche se «sembra che siano comunque da mettere in preventivo carenze intermittenti probabilmente per tutto il 2024».
Da qui la richiesta di mantenere «di riservare la dispensazione ai soli pazienti diabetici che soddisfino le limitazioni di cui all'elenco delle specialità».
Sei mesi dopo, siamo messi ancora così male? Stando al farmacista cantonale Giovan Maria Zanini, sentito da tio.ch, no: «Quanto successo alla signora, francamente, mi sorprende un po'. Al momento i grossisti hanno delle scorte, seppure non molto importanti», ci spiega Zanini.
«C'è una forma che manca del tutto (e lo era già a gennaio, al momento della circolare, ndr.), è vero, ma è quella che si usa per iniziare il trattamento: il fatto che manchi è verosimilmente una scelta strategica proprio per evitare di iniziare con nuovi pazienti in un mercato già misurato», conclude.
*nome noto alla redazione