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CANTONETicino Bond per catastrofi naturali, sviluppo economico e turismo

25.07.24 - 12:25
L'idea di emettere obbligazioni territoriali- capitale iniziale da 300 milioni - è il cuore di una mozione di Matteo Quadrnati (PLR)
Ti-Press
Fonte PLR
Ticino Bond per catastrofi naturali, sviluppo economico e turismo
L'idea di emettere obbligazioni territoriali- capitale iniziale da 300 milioni - è il cuore di una mozione di Matteo Quadrnati (PLR)

BELLINZONA - Le devastanti catastrofi naturali che si sono abbattute sul territorio e la successiva ondata di solidarietà che ne è scaturita, hanno tracciato il solco in cui si inserisce un'articolata mozione presentata da Matteo Quadranti (PLR) e sottoscritta da diversi esponenti politici.

L'attualità - Se infatti la generosità delle persone è stata encomiabile, ciò non sempre è sufficiente a fronteggiar le conseguenze di tali eventi. Ecco allora che diventa necessario poter «agire con tempestività e concretezza per garantire la ricostruzione delle aree danneggiate, realizzare opere di prevenzione futura e soprattutto preparare il Cantone per future emergenze. Tutto ciò al netto di quanto può fare la Confederazione», scrivono i proponenti.

L'idea - Ecco allora che per fare ciò, pur ovviamente lodando e invitando a proseguire con la solidarietà, è imperativo dotarsi di «strumenti finanziari innovativi ed efficaci, per fronteggiare i costi enormi e le sfide logistiche che queste calamità comportano». Da qui l'idea di tali obbligazioni territoriali quali complemento alla solidarietà.

Lo strumento - «Lo strumento proposto risulta assai interessante anche per ben altri scopi per un vero rilancio territoriale e turistico, di promozione ed espansione economica per un Cantone che potrebbe essere precursore sia a livello svizzero ma anche, qualora si andasse anche su Obbligazioni (BOND) digitali /IFG, a livello sovranazionale. ll tutto potrebbe infatti fungere da volano per un mantenimento di residenzialità (sia per persone fisiche tra cui i giovani “cervelli” sempre più in fuga) sia per mantenere le persone giuridiche sul territorio ed attrarne davvero di nuove (start up e non)», spiegano i firmatari che dunque puntano - in un contesto di Partecipazione Pubblico Privata - a tale emissione obbligazionaria

Nel mondo - Per rafforzare l'idea vengono anche presentati esempi in cui tali Obbligazioni territoriali sono realtà. «Dal Gappone, dove, dopo il terremoto e lo tsunami del 2011, il governo ha emesso obbligazioni "kakuei" per finanziare la ricostruzione delle aree colpite, agli Stati Uniti dopo l'uragano Katrina del 2005, quando il governo ha emesso obbligazioni "Gulf Coast Recovery Bonds" per finanziare la ricostruzione delle aree colpite. All'Italia del post terremoto delll'Aquila del 2009, quando la Regione Abruzzo creò le obbligazioni "Ricostruzione Abruzzo"». Altri esempi in India e ad Haiti per ricostruire le aree colpite.

La fattibilità - L’idea di emettere obbligazioni era stata «valutata ed affrontata a livello cantonale per il risanamento dell’IPCT. Il Cantone ha quindi la capacità amministrativa e legale per gestire strumenti finanziari complessi. Se la fattibilità formale era stata data, la destinazione della raccolta fondi per quello scopo avrebbe dovuto cogliere l’attimo giusto del mercato. Ma così non è stato», scrivono. Si tratta ora di «predisporre per tempo lo strumento e l’infrastruttura per poi essere pronti al momento opportuno, secondo il mercato, a far decollare l’emissione».

Le caratteristiche - Le obbligazioni territoriali sono tipicamente «strumenti finanziari di lungo periodo (20, 30 anni -con un costo attorno all’1% o 50 anni e oltre con costi dello 0.15% ca) emesse da governi locali o regionali e sono garantite dalle tasse o da altre entrate generate all'interno del territorio. Possono essere un modo efficace per raccogliere capitali per gli obiettivi predefiniti e concordati, in quanto offrono agli investitori un rendimento garantito e contribuiscono a sostenere l'economia locale», l'analisi contenuta.

Sostenibilità Finanziaria - È inoltre importante «assicurarsi che il Canton Ticino abbia le risorse e le capacità finanziarie per gestire il rimborso delle obbligazioni nel tempo, coinvolgere istituti finanziari locali come BancaStato per facilitare l'implementazione. In questo contesto, infatti, le ipotesi da valutare sono varie per comprendere se il mercato risponde meglio se l’ente che le emette è il Cantone stesso che le gestisce (o ne delega la gestione all’esterno) oppure se ad es. è Banca Stato ad emetterle e gestirlo secondo scopi prestabiliti. Già solo la scelta tra questi due potenziali enti emittenti può far oscillare i costi tra il 1.2% e il 2.5% in una ipotesi di obbligazione ventennale».

Conclusioni - Da qui la richiesta «di creare obbligazioni territoriali come soluzione innovativa e pragmatica per affrontare le sfide del nostro Cantone. È un passo avanti verso un futuro sicuro e prospero per tutte le comunità del Ticino». E così i firmatari propongono, in via principale, «l’emissione di Obbligazioni Ticino per la ricostruzione e rivitalizzazione delle zone colpite da eventi naturali straordinari, rispettivamente per il rilancio turistico e l’espansione delle attività economica del Cantone in modo anche proattivo, con un capitale iniziale di almeno 300 milioni di CHF e una resa del 2% annuo su 75 anni.
In via subordinata, che sia valutata ed approfondita l’emissione di Obbligazioni Ticino prendendo in considerazione altre variabili (capitale, durata, resa, altri o ulteriori scopi da perseguire)», la conclusione.

Firmatari - Matteo Quadranti, Simona Genini, Luca Renzetti, Alessandro Speziali, Alessandra Gianella; Paolo Caroni, Fiorenzo Dadò; Omar Balli, Sem Genini, Stefano Tonini, Andrea Sanvido.

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