La pianta invasiva è stata messa al bando dal Consiglio federale. Roland David: «Se introdotto prima, ci avrebbe risparmiato molto lavoro».
LOCARNO/ZURIGO - Tra boschi e paesaggi alpini, passeggiando per i sentieri o le strade ticinesi capita spesso di imbattersi anche nelle palme. A volte sono così tante che viene spontaneo chiedersi: siamo in Ticino o ai tropici?
Sì perché negli ultimi 50 anni ne sono state piantate a dismisura, per bellezza ornamentale, o per illudersi di vivere di un luogo esotico. Tuttavia, essendo una specie invasiva, sta letteralmente soppiantando nel sottobosco le specie vegetali autoctone.
Ecco allora che il Consiglio federale ha deciso - finalmente - di bandirla, inserendola nella lista delle piante neofite invasive. Da settembre dunque non potrà più essere comprata e dovrà scomparire dai vivai.
Sempre più diffusa - Qual che si assiste poi è l'indebolimento delle piante autoctone, come ad esempio i castagni, a causa del clima più mite. Al contrario, la palma sta trovando sempre più il suo habitat ideale nel caldo ticinese. E si diffonde a vista d'occhio: nei giardini, nei parchi, ai bordi delle strade e persino nei boschi. Qui, soprattutto, sono diversi i problemi che crea.
Innazitutto, avendo un gran numero di radici piuttosto corte, la pianta va a indebolire il bosco protettivo, estremamente importante in Ticino con i suoi ripidi pendii montani. In secondo luogo, aumenta il rischio di incendi: le sue fronde morte e secche, nonché le fibre presenti sul tronco, la rendono facilmente infiammabile e in poco tempo.
Come dichiarato da Roland David, capo Sezione Forestale del Cantone Ticino, al TagesAnzeiger, da tempo raccomanda ai suoi collaboratori di rimuovere tutte le palme cresciute al di fuori dei giardini, facendo tagliare tempestivamente pure i grappoli di frutta di quelle esistenti per evitarne la diffusione. «Se il divieto fosse stato introdotto prima - commenta - ci avrebbe risparmiato un sacco di lavoro».
Palma simbolo del sud, delle vacanze e del Ticino - Purtroppo nell'immaginario degli svizzeri di lingua tedesca la palma è ancora associata all'idea della vacanza in Ticino. Questa pianta, commenta Marco Solari al quotidiano Tamedia, rappresenta la voglia di sud degli svizzeri di lingua tedesca.
Solari, presidente onorario del Festival del film di Locarno, negli anni '70 era a capo dell'Ente ticinese per il turismo e già ai tempi avrebbe voluto liberare il cantone da questo cliché: le cartoline di allora spedite da Ascona, Locarno e Lugano avevano sempre in primo piano loro, le palme.
Un cliché che purtroppo sembra essere difficile da sradicare. Stando a uno studio dell'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (WSL), più della metà dei 2'000 partecipanti ha un'opinione positiva della palma. Simboleggia infatti il sud, il Ticino e le vacanze.
Ora il divieto voluto dal Consiglio federale lancia un messaggio importante che presto sarà fatto proprio anche dagli svizzerotedeschi: la palma non è simbolo del Ticino, piuttosto una pianta invasiva che deve scomparire.