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CANTONECapsula della morte Sarco, «cosa pensa di fare il Cantone?»

29.07.24 - 10:07
Sara Beretta Piccoli e Massimo Mobiglia (Verdi Liberali), hanno presentato un'interpellanza.
Sarco/Exit International
Fonte Verdi liberali
Capsula della morte Sarco, «cosa pensa di fare il Cantone?»
Sara Beretta Piccoli e Massimo Mobiglia (Verdi Liberali), hanno presentato un'interpellanza.

BELLINZONA - La capsula della morte Sarco che tanto sta facendo discutere, ponendo dubbi di natura morale e tecnica, arriva anche in Consiglio di Stato.

E mentre alcuni cantoni hanno deciso di vietarne l'utilizzo, Sara Beretta Piccoli e Massimo Mobiglia (Verdi Liberali), hanno presentato un'interpellanza approfondita sul tema.

Da qui la necessità di capire l'atteggiamento del Cantone. «Recentemente i media hanno presentato il sistema di suicidio “Sarco”, sviluppato da Philip Nitschke e la sua organizzazione Exit International. Questo dispositivo solleva diverse problematiche e preoccupazioni di carattere etico, legale e pratico», è l'esordio del documento.

«Sebbene Sarco sia progettato per essere utilizzato solo da individui che desiderano porre fine alla propria vita, vi sono dubbi su quanto l'autonomia e il consenso possano essere garantiti in ogni situazione. Potrebbero esserci rischi di coercizione o di utilizzo improprio. Chi sarebbe ritenuto responsabile in caso di problemi con il dispositivo o se fosse utilizzato senza il consenso adeguato?», questi solo alcuni dei primissimi interrogativi.

Tra i rischi segnalati poi anche quello che il dispositivo possa essere accessibile a persone vulnerabili o con problemi di salute mentale che potrebbero non essere in grado di prendere una decisione informata e consapevole.

«L'attenzione sull'offerta di un mezzo per il suicidio assistito potrebbe distogliere l'attenzione dall'importanza del supporto psicologico e psichiatrico per le persone in crisi.Il sistema Sarco rappresenta una delle ultime frontiere nella discussione sul suicidio assistito e l'eutanasia, ma solleva numerose questioni. La sua introduzione richiede un dibattito approfondito e una regolamentazione rigorosa per garantire che sia utilizzato in modo sicuro, etico e legale», l'analisi.

Dati - Secondo i dati più recenti dell'Ufficio federale di statistica svizzero (Bundesamt für Statistik, BFS), la percentuale di suicidi in Svizzera è stata intorno ai 12-13 suicidi per 100,000 abitanti negli ultimi anni.
In partenza nel 2021, il tasso di suicidio per i giovani tra i 15 e i 24 anni è stato di circa 7 per 100,000 abitanti ossia ogni anno, ci sono stati circa 50-60 casi di suicidio tra i giovani in questa fascia di età. Sebbene i numeri specifici possano variare leggermente di anno in anno, il suicidio rimane una delle principali cause di morte tra i giovani in Svizzera, dopo gli incidenti stradali.

Prospettiva - Anche l’associazione “Exit” (associazione basata sul diritto svizzero che si impegna in favore dell'autodeterminazione delle persone nella vita e nella morte) affronta il tema Sarco. Ma Exit «garantisce informazione, consulenza, e advocacy per il diritto all'eutanasia volontaria e al suicidio assistito. L'associazione offre consulenza individuale e supporto. Questo può includere informazioni legali, mediche e pratiche su come procedere, tenendo conto delle leggi vigenti nel paese di residenza della persona. Inoltre sviluppa e pubblica protocolli dettagliati su metodi considerati affidabili per il suicidio assistito», proseguono i due proponenti.

Le domande rivolte al Consiglio di Stato: «In alcuni Cantoni ne hanno già vietato l’introduzione. Come pensa di posizionarsi il nostro Cantone su questo dispositivo?», la prima e più diretta questione messa sul tavolo. E poi: « In che modo Sarco garantisce la dignità e l'autonomia della persona che decide di utilizzarlo? È davvero una scelta autonoma e libera da coercizioni? Quali sono le implicazioni etiche di promuovere o permettere l'uso di un dispositivo per il suicidio assistito? Come bilanciamo il valore della vita umana con il diritto individuale a scegliere la propria morte?».

Un lungo elenco di interrogativi che prevede anche di capire come dovrebbe essere regolamentato l'uso di Sarco per assicurare che sia utilizzato «solo da persone che soddisfano criteri medici e psicologici rigorosi«, e per capire chi dovrebbe essere «responsabile per la supervisione dell'uso del dispositivo? Quali misure dovrebbero essere prese per prevenire l'abuso? e quali salvaguardie esistono per proteggere le persone vulnerabili, come i malati mentali o gli anziani, da decisioni affrettate o indotte?».

Con un'attenzione, infine, anche per capire come «si sta affrontando la problematica del suicidio nei giovani».

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