Il Comune risponde a un'interrogazione dei consiglieri Selma Caselli Vera e Elena Galantino.
CHIASSO - Chiasso, terra di confine e da sempre al centro di accese discussioni per la gestione dei richiedenti l’asilo. I numeri in crescita dei migranti e in alcuni casi le difficoltà di convivenza con la popolazione locale, avevano portato i consiglieri Selma Caselli Vera e Elena Galantino (Lega-UDC-Indipendenti), a presentare un’interrogazione proprio per capire quali fossero le soluzioni ideali per arginare tale disagio e soprattutto quali i numeri di richiedenti ospitabili nelle strutture dedicate.
Risposte - E il Comune ha risposto. Ecco allora che, partendo dalla fine, le cifre sono state illustrate. «All'inizio di giugno 2024, è stata inaugurata la nuova sede in zona Pasture, mentre gli spazi della vecchia struttura non sono più adibiti ad accogliere persone, pur essendo stato mantenuto l'utilizzo del piano interrato, del pianterreno e del primo piano per attività varie, uffici e deposito materiale - scrive il Comune - In conclusione, il Basso Mendrisiotto può ospitare un totale di 350 persone richiedenti l'asilo, ripartite fra coloro che si trovano in zona Pasture e gli 80 posti a Chiasso nella struttura d'appoggio, ma non di accoglienza, nello stabile a ridosso del confine con lo Stato italiano, struttura da sempre in funzione, con queste modalità», spiega il Comune.
Numeri che hanno dietro una lunga storia, così riassunta dal Comune:
Le vicende passate - Con una lettera del 15 giugno 2023, il Municipio ha comunicato alla SEM di Berna che la convenzione del 17 agosto 2016 sul punto di prima accoglienza (Paf) in via Motta, prorogata tre volte, scadeva il 31 dicembre 2023. A novembre 2023, la SEM di Berna ha postulato ancora una proroga ma il Municipio aveva ribadito di non essere disposto alla proroga, anche perché la struttura di emergenza era stata concordata come un luogo per un massimo di 150 persone, ove nel giro di pochi giorni, i richiedenti sarebbero stati trasferiti, mentre di fatto rimanevano per mesi, oltretutto in condizioni logistiche anguste e del tutto inadeguate a una permanenza prolungata. Il 4 dicembre 2023, la SEM di Berna indicava allora che avrebbe ricercato in collaborazione col Canton Ticino una soluzione alternativa. Da allora il Paf è chiuso.
Nel frattempo in zona Pasture, sul confine fra i Comuni di Balerna e Novazzano, si lavorava per giungere al trasferimento dalla struttura provvisoria in quella definitiva, utile per ospitare 350 persone. A fine novembre 2023 l'esito dell'incontro con la Consigliera federale Elisabeth Baume - Schneider, non aveva generato risposte chiare. Da qui poi la svolta che si è avuta con il suo successore, il Consigliere federale Beat Jans, a partire da febbraio 2024.
Ammissione - Lo step successivo per le persone richiedenti l'asilo, è la loro ammissione, per cui «coloro che vengono ammessi sono suddivisi all'interno del Canton Ticino e degli altri Cantoni. Vista la partecipazione della regione del Basso Mendrisiotto nei confronti dei richiedenti l'asilo, vige un gentlemen's agreement fra il Basso Mendrisiotto ed il Cantone, in base al quale alla regione del Basso Mendrisiotto non vengono attribuite persone che hanno ottenuto l'ammissione», scrive il Comune. E ciò è stato quanto meno il caso sino all'inizio di luglio 2024, allorquando «nel contesto di un incontro con il Municipio, i competenti organi cantonali si sono fatti avanti con una proposta che potrebbe infrangere l'accordo, poiché avrebbero individuato a Chiasso una sede, in cui potrebbero confluire qualche decina di persone ammesse. Mediante risoluzione del 2 luglio 2024, l'Esecutivo si è dichiarato nettamente contrario», la chiusura.