Scatta il Film Festival. Via alla proiezione di 225 pellicole sparse in ben 13 location. Tutte le curiosità raccolte dietro le quinte.
LOCARNO - «Mia nipote è in gara con un film. Lo proietteranno al Palacinema». Americo Fernandes, originario di Capo Verde, è noto in tutto il Locarnese per le sue attività legate al pugilato e ai giovani. Stavolta però balza agli onori delle cronache per avere una parente autrice di uno dei 225 film che da mercoledì saranno proiettati al Festival di Locarno. «Sono emozionato», ammette orgoglioso.
«Oltre i 250'000 visitatori» – Mercoledì 7 agosto. La kermesse sta ufficialmente per iniziare. In Piazza Grande e dintorni si respira già aria di grande cinema. Questa sarà l'edizione numero 77. «Lo scorso anno tra proiezioni e Rotonda abbiamo avuto oltre 250'000 visitatori – ricorda il managing director Raphaël Brunschwig nel video realizzato da tio.ch –. Quest'anno vogliamo andare ancora meglio. Sta già arrivando il pubblico dalla Svizzera interna. E anche quello internazionale».
A chi piace soft – Tredici (compresa quella "a cielo aperto" di Piazza Grande) le sale di proiezione. La responsabile delle sale Iria Togni spiega: «Ci lavoreranno circa 120 persone che io dovrò coordinare. Bisogna essere gentili e accoglienti col pubblico. A grande richiesta ci saranno ancora anche proiezioni più soft, in un ambiente più luminoso e in cui la gente magari potrà parlare durante la visione del film».
Il ring dei vip – Alan Lava, vero e proprio tuttofare del Locarno Film Festival, ci raggiunge in bicicletta: «Io, tra le tante cose, mi occupo della gestione del ring di Piazza Grande. È l'area vip proprio davanti al palco, delimitata da corde laterali. La Piazza, a seconda della proiezione, può arrivare ad avere 8'000 posti a sedere. Anche di più nel caso di sovra prenotazione».
A "tu per tu" con registi e attori – Selina Erdmann, coordinatrice Talent Handler, ha diversi ruoli. Tra cui quello di coordinare chi porta "a spasso" le delegazioni dei vari film. «Vale a dire i registi, gli attori e i loro staff. Dalle conferenze agli appuntamenti di gala. È qualcosa di affascinante. Certo, alcuni sono anche un po' capricciosi. Ma occorre essere flessibili».
Quei nomi d'arte – Anche Rion Gynali, assistente per gli accrediti, è confrontato a volte con pretese curiose. «Ci sono giornalisti che mi chiedono di mettere uno pseudonimo sul loro accredito. Così come ci sono operatori del cinema che esigono di essere accreditati col loro nome d'arte. È interessante. Fa parte del gioco. Il Locarno Film Festival è anche questo».