Il presbitero accusato di atti sessuali con fanciulli aveva preso posizione riguardo al manuale sull'educazione sessuale per le scuole
LUGANO - Era appena tornato da Medjugorje, dove aveva accompagnato un gruppo di ragazzi, il presbitero accusato di atti sessuali con fanciulli.
La notizia è riportata dalla Regione: le ipotesi di reato nei confronti del religioso, sotto inchiesta da parte del Ministero pubblico, prevedono anche coazione sessuale, atti sessuali con persone incapaci di discernimento o inette a resistere e pornografia.
Stando a una lettera consegnata ai genitori degli allievi del Collegio Papio, ripresa da Ticinonews, i presunti atti sessuali sarebbero esterni alla scuola dove l'uomo era cappellano. La direzione dell'istituto si è detta «sconcertata e addolorata» da quanto appreso e ha confermato di averlo sospeso dalla sua funzione.
Stando alla RSI, la titolare dell’inchiesta penale, la procuratrice pubblica Valentina Tuoni, chiederà con buone probabilità la carcerazione preventiva dell’uomo. Un comunicato è atteso in giornata. Sempre oggi dovrebbe arrivare la comunicazione della scuola alle famiglie.
La presa di posizione sull'educazione sessuale nelle scuole
L’uomo aveva preso posizione riguardo al Manuale sull’educazione sessuale per le scuole: «Siamo stati un po’ presi di mira come Chiesa cattolica. Il dibattito è diventato prettamente politico-partitico e ingigantito a dismisura a livello mediatico, fino ad arrivare a dire che la retriva e oscurantista Chiesa, come al solito, funge da pietra di inciampo per gli altri che, da bravi, rigano dritto senza bacchettate inopportune – aveva scritto su catt.ch nel 2015 –. La visione messa in luce sui giornali è smaccatamente unilaterale e pregiudizievole: la Chiesa cattolica si oppone all’educazione sessuale nelle scuole. In effetti mi sono sentito a disagio in certi momenti in commissione e pure in questi giorni in quanto non avrei mai voluto che finisse così, solamente con le polemiche e con un manuale che sarà stampato senza l’avallo di un’istituzione e un ente morale come la Chiesa cattolica e che sarà sui banchi di scuola dei nostri adolescenti almeno per i prossimi 20 anni. Ma tant’è. Forse è anche vero, a posteriori, che su certe questioni, per diversità di premesse e di un’impostazione antropologica, non saremo mai d’accordo e quindi, quando Bertoli dice di essersi stupito solamente in parte delle accuse mosse al suo dipartimento dal sottoscritto, lascia presagire che ci si poteva aspettare che i cattolici non avrebbero mai potuto controfirmare in toto il testo».