La richiesta arriva dall'Associazione Svizzera dei Liberi Pensatori - Sezione Ticino
BELLINZONA - Se un prete commette abusi sessuali, la Chiesa deve essere obbligata a denunciare il fatto alle autorità. È questa la richiesta avanzata dall'Associazione Svizzera dei Liberi Pensatori - Sezione Ticino, che prende posizione sull'arresto del prete, docente al collegio Papio di Ascona e al liceo di Savosa, indagato per reati di natura sessuale.
«Non possiamo che unirci al già indignato coro di voci che si domandano come sia possibile che, tra la segnalazione all'amministratore apostolico e il coinvolgimento del Ministero pubblico, siano intercorsi tanti mesi in cui le ipotesi di reato avrebbero potuto essere reiterate» si legge in una nota stampa diramata questa mattina dall'Associazione che punta il dito contro «un privilegio di cui gode tuttora la Chiesa Cattolica nel nostro Cantone, quello di non dover ottemperare ad alcun immediato obbligo di segnalazione all’autorità giudiziaria una volta venuta a conoscenza di reati che coinvolgono suoi rappresentanti».
Stando a indiscrezioni di stampa, la vittima dei presunti abusi già in primavera avrebbe preso contatto con l’amministratore apostolico Alain De Raemy e raccontare quanto era accaduto. Si tratta di un uomo adulto, ma che era minorenne quando fu oggetto delle attenzioni del prete.
Da qui la richiesta avanzata dall'Associazione Svizzera dei Liberi Pensatori di introdurre nella Legge sulla Chiesa Cattolica «l'obbligo di denuncia immediato all'autorità di perseguimento penale dei reati constatati da parte dell'autorità religiosa».