In fuga con le bestie dagli alpeggi a causa del lupo. La protesta degli agricoltori: «Questa è una giornata tragica».
CEVIO - Una protesta simbolica, ma rabbiosa. Con alcuni contadini dell'Alta Vallemaggia che arrivano a bloccare il ponte provvisorio di Visletto (Cevio).
Raccontano di essere esasperati dalla presenza del lupo. E di non riuscire più ad andare avanti. Tanto da avere deciso di scaricare gli alpeggi e di restituire il bestiame, soprattutto capre, ai padroni.
Tio.ch in mattinata aveva raccontato la storia di Valerio Tabacchi, capraio dell'alpe Zaria, sopra Fusio. Ebbene, altri agricoltori hanno deciso di imitarlo. Non solo.
Approfittando della presenza del Consiglio di Stato ticinese in visita nelle zone disastrate della Vallemaggia hanno voluto inscenare una protesta sul ponte diventato simbolo della catastrofe di fine giugno.
Una protesta che, seppure con altre sfumature, ricorda quella dell'aprile 2022 quando diversi contadini si riversarono in Piazza Governo a Bellinzona con le carcasse degli animali morti.
Giorgio Speziale, vice presidente della Società agricola valmaggese, spiega: «Purtroppo negli ultimi tre giorni si sono verificati tre attacchi riconducibili al lupo su tre alpeggi differenti. Dobbiamo correre ai ripari e scaricare gli alpeggi immediatamente. Il lupo ci fa molta paura. Questi alpeggi l'anno prossimo non verranno più caricati con le capre. Rimarranno attivi solo quelli che non sono stati toccati dalla problematica. Ma è solo una questione di tempo. Le conseguenze saranno gravi: il nostro buon formaggio della Vallemaggia, con latte di mucca misto a quello di capra, sparirà».
Omar Pedrini, presidente dell'Unione contadini ticinesi, ammette: «Oggi è una giornata tragica per l'allevamento della Vallemaggia. A causa dei lupi tanto protetti da una serie di ambienti che nulla hanno a che vedere col nostro settore, determinati alpeggi oggi "scendono a valle". Questa è una grande sconfitta. Non solo per gli allevatori ma per tutte le regioni di montagna. La cosa ancora più tragica è l'assordante silenzio delle autorità e dei funzionari».
«I lupi sono super protetti – aggiunge Nelson Enrst, agricoltore –. È un'assurdità. C'è sempre qualche cavillo per fare in modo che non vengano abbattuti. Vogliamo dare un segnale forte. Abbiamo bisogno di conferme».
Dopo la protesta sul ponte, la carovana si sposta verso la Lavizzara. A Prato Sornico incontrerà Christian Vitta, presidente del Governo ticinese, e gli altri consiglieri di Stato.