«In questi ultimi anni, politica e magistratura non abbiano sempre reso onore al loro mandato»:
Non accenna a placarsi la tempesta intorno al Tribunale penale cantonale, dopo la notizia della denuncia penale presentata dai giudici Siro Quadri e Francesca Verda Chiocchetti nei confronti del presidente del Tribunale penale, Mauro Ermani, del vice Marco Villa e di Amos Pagnamenta, per un presunto caso di mobbing subito da una segretaria.
Arriva infatti anche la presa di posizione, dopo quella di altri schierameti, del PVL che domanda un passo indietro dei giudici del Tribunale penale cantonale (TPC). Voce che si unisce a un coro che si sta sempre più allargando.
«È con sconcerto e con profonda amarezza che i Verdi Liberali prendono atto di quanto sta accadendo all’interno del Tribunale Penale Cantonale e del comportamento di almeno alcuni degli attuali Giudici che lo compongono. Comportamento che, a mente del PVL, non può e non deve essere venduto come “poco ortodosso”, trattandosi - in parte - di atti penalmente rilevanti che hanno portato a dover nominare un Procuratore straordinario attivo, addirittura, in un altro Cantone», l'inizio del messaggio.
«Lungi dal voler giudicare, commentare, criticare o semplicemente filosofare su quanto accaduto, il PVL non può esimersi dall’evidenziare come, in questi ultimi anni, politica e magistratura non abbiano sempre reso onore al loro mandato: in particolare fare gli interessi dei cittadini di questo cantone e (chiamare ad) applicare la giustizia con serietà, onore, rispetto ed equità. A salvaguardia della credibilità e dell’immagine della Giustizia penale di questo Cantone, il PVL ritiene che sarebbe opportuno, a questo punto, che a prescindere da eventuali colpe e/o responsabilità (penali e non), tutti i Giudici del Tribunale Penale Cantonale facciano un passo indietro e vengano immediatamente sostituiti (magari anche dai colleghi di altre Camere), quanto meno nei processi che non sono già stati agendati».
Amara la conclusione. «Difficile credere che i ticinesi riconoscano, ora come ora, l’autorità di taluni personaggi e non condannino determinati comportamenti. Non avendo però in questo caso il popolo voce in capitolo, bisogna che si agisca in fretta e nel solo interesse di quest’ultimo e delle istituzioni e non certo delle persone che - lo si ricorda e lo si sottolinea - le rappresentano (e mai dovrebbero incarnarle). Possibile che siano solo prelati e presunti malversatori a venir sollevati dai propri incarichi? È ora di fare pulizia e ridare lustro e credibilità alla Giustizia di questo Cantone. Il PVL auspica che si agisca il più celermente possibile e nel solo interesse della cittadinanza ed è pronto, come già avvenuto per le questioni legate alle nomine dei Magistrati, a intervenire in Gran Consiglio, se necessario, con tutti i mezzi idonei, al fine di modificare eventuali leggi o crearne ad hoc onde evitare il ripetersi di così spiacevoli situazioni», la chiusura della nota.