Il Cantone intende investire su viabilità e sicurezza della regione. «Giustificato – dice il sindaco Branda –. Anche perché siamo gettonati».
BELLINZONA - Potrebbero piovere altri milioni sul Bellinzonese. Lo ipotizza il Consiglio di Stato ticinese che sottopone al Parlamento l'idea di nuovi investimenti (si veda il riquadro in basso). Al di là delle espressioni tecniche, l'obiettivo è chiaro: migliorare viabilità e sicurezza nell'agglomerato. «Gli investimenti sono più che giustificati – sostiene Mario Branda, sindaco di Bellinzona –. La nostra Città sta crescendo ma ha bisogno di migliorare ancora».
Tradotto?
«Bellinzona è attrattiva, gettonata in particolare dalle famiglie. E per restare tale dobbiamo investire ancora di più».
Soffermiamoci sulle cifre della vostra crescita demografica.
«Quando nel 2017 abbiamo fatto la fusione, le proiezioni indicavano che avremmo avuto circa 42'000 abitanti. Oggi superiamo quota 45'000 con ulteriori margini di crescita. Siamo in parte anche in controtendenza rispetto ad altre regioni ticinesi. Molte persone hanno scelto la nostra zona per venire ad abitare».
Perché secondo lei?
«Prima di tutto per le vie di comunicazione. Bellinzona si trova su un asse ferroviario importante. Andando verso nord si raggiunge Zurigo facilmente, verso sud Lugano, il Mendrisiotto e anche la Lombardia sono altrettanto accessibili. Il tunnel del Ceneri fa in modo che siamo a un quarto d'ora di treno da Lugano. Bello anche per chi lavora sulle rive del Ceresio e vuole abitare da noi. Siamo inoltre vicinissimi all'autostrada».
Capitolo trasporti pubblici interni: è contento?
«Nei quartieri periferici sono decisamente migliorati. Le corse sono triplicate. C'è stato un massiccio potenziamento».
E per quanto riguarda gli affitti?
«Nel Bellinzonese ci sono possibilità abitative interessanti a prezzi relativamente contenuti. Questo unitamente alla presenza di una rete di servizi capillare rende accattivante l'idea di risiedere dalle nostre parti. Ad attirare è anche la tranquillità. A Bellinzona molti bambini possono andare a scuola a piedi da soli. È una realtà percepibile a occhio».
D'accordo. Abitare a Bellinzona piace. Ma i posti di lavoro?
«Sono aumentati di diverse migliaia negli ultimi anni con l'arrivo di parecchie imprese. Bellinzona è sempre stata vista come la Città dell'amministrazione pubblica. Bello. Ma il futuro non può essere solo questo. E infatti si sta puntando su tanto altro».
Per esempio?
«Pensiamo al settore della ricerca biomedica che ha creato nella regione centinaia di impieghi. Poi ci sono in ballo le nuove officine di Castione così come il comparto attorno alla stazione quando le officine vecchie si trasferiranno. Ecco lì nascerà qualcosa di importante: un polo tecnologico collegato con Zurigo ad esempio. Senza contare che potrebbero arrivare la Supsi e ulteriori istituti di ricerca e di formazione di terzo livello».
Bellinzona viene spesso criticata per essere una città con poca movida. Problema senza soluzione?
«Viale Stazione alle 23 è deserto. E questo mi spiace. Però bisogna guardare anche al resto. E non parlo del Rabadan. Se qualcuno va a vedere il calendario degli eventi di Bellinzona si accorge che è ricchissimo: concerti, feste, eventi culturali, rassegne. Forse non c'è la movida come altrove, ma c'è comunque tanto».
Altro tasto dolente: i negozi lasciano il centro di Bellinzona. Certo, è un fenomeno generale. Ma stiamo parlando della "sua" Città.
«È un mio cruccio da sindaco. C'è davvero una fragilità in alcuni ambiti del commercio bellinzonese. Sono sincero: è un aspetto che mi preoccupa. Magari coi progetti in cantiere, penso anche a quello riguardante la valorizzazione della Fortezza, si riuscirà a invertire questa tendenza».
Parliamo di promozione turistica: non le sembra che si punti troppo e solo sui castelli? Bellinzona è tanto altro.
«I castelli rappresentano il nostro simbolo. Ma sono d'accordo che c'è molto altro da vedere. Cito due luoghi tra diversi altri: Moleno e Preonzo. Sono quartieri pieni di scorci ed edifici antichi, meravigliosi. A ben vedere è così un po' ovunque sul nostro territorio. Il progetto Fortezza Bellinzona mira a fare conoscere al nostro visitatore anche il resto».
Pensando a Bellinzona di cosa va estremamente fiero come sindaco?
«È una località a misura di famiglia. In cui si può e si deve puntare anche sulla mobilità lenta oltre che sulle aree di svago. In futuro la gente dovrà sempre più potersi sentire libera di circolare in bicicletta o a piedi. Anche per questo gli investimenti del Cantone sono assolutamente benvenuti».
I numeri in ballo
Il Consiglio di Stato, nella sua seduta settimanale, ha licenziato il Messaggio concernente lo stanziamento di un credito quadro di 7' 087' 000 franchi e l’autorizzazione alla spesa di 17' 500' 000 franchi per il completamento delle opere nell’ambito del Programma di agglomerato del Bellinzonese di terza generazione. Un'operazione che aggiorna il credito quadro di 9' 520 '000 franchi, per un totale di 27' 020' 000 franchi. Lo scopo? Realizzare una serie di misure atte a migliorare le condizioni di viabilità e sicurezza per tutti gli utenti della strada: trasporto pubblico, traffico individuale motorizzato e mobilità lenta.